Un monolito colossale, adagiato sulle falde del monte che sovrasta Gemona, visibile anche dall’autostrada e dalla statale. Una curiosità ‘panoramica’ conosciuta solo dai gemonesi, stranamente mai oggetto di leggende e/o riferimenti sovrannaturali, ossia tutta quella mitologia spicciola che di solito sorge davanti a oggetti misteriosi. Ci ha pensato allora il gemonese Gianpietro Stroili a far diventare il cosiddetto ‘Clap dal agnel’ protagonista di una storia che sfocia nel giallo e nel mistero: il libro ‘Cielo, maledetto cielo’, nuova pubblicazione ‘fisica’ di un autore che ha già edito su piattaforme digitali alcune opere di narrativa e saggistica.
Secondo la ‘vulgata’, l’enorme masso sarebbe rotolato giù dalla montagna per arrestare la sua corsa davanti a un agnellino (da qui il nome), fermandosi in posizione precaria, ma immobile anche dopo il sisma del ’76. Stroili ha reso ‘co-protagonista di pietra’ del romanzo un oggetto “di cui non ci accorgiamo perché lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Però è una specialità che la natura ha regalato al nostro territorio, fermo da 180 milioni di anni, e da bambino – ammette l’autore – avevo un terrore irrazionale quando ci passavo sotto…”.
La storia – di cui non forniamo spoiler – è un giallo ricco di avventura e colpi di scena, ambientato ai tempi nostri, ma con alcuni particolari che fanno pensare a un presente lievemente ucronico, ed è infarcita di riferimenti storici e letterari. “Il libro è soprattutto un atto di affetto sincero per Gemona e tutto il Friuli e per la nostra capacità in quanto friulani di lottare e resistere. Nella costruzione ho cercato di mettere un po’ dei miei gusti personali, qualche spicchio di storia, arte e geografia. Il titolo stesso è un’esaltazione quasi letteraria del cielo del Friuli”.
Per una città come Gemona, che ha vissuto il dramma del sisma del 76 e la successive ricostruzione, il romanzo vuole essere, nelle parole dell’autore, anche qualcosa di più: “Vorrei invitare – conclude Stroili – a utilizzare la letteratura, una letteratura ad hoc, per far conoscere a un pubblico più vasto e valorizzare sempre di più le bellezze artistiche e naturali del nostro Friuli. Magari potrebbe nascere un nuovo genere letterario:, il ‘fantastico di promozione’…”.