Sono Matteo Marchesini, Greta Rosso e Damiano Sinfonico i finalisti della seconda edizione del Premio Castello di Villalta Poesia Giovani 2016, istituito su indicazione di Marina Gelmi, presidente dell’Associazione promotrice, per valorizzare le proposte poetiche under 40. Domenica 11 settembre, alle 18 nella splendida cornice del Castello di Villalta saranno presentati i libri dei tre finalisti e sarà proclamato il vincitore dalla Giuria, presieduta da Gian Mario Villalta e composta da Roberto Cescon, Azzurra D’Agostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi e Franca Mancinelli.
“L’istituzione di un premio autonomo destinato ai giovani – spiega la promotrice, Marina Gelmi di Caporiacco – è nata dai tre anni di esperienza del premio, nel corso dei quali è emersa con grande evidenza la forza della giovane poesia italiana e il suo bisogno di confrontarsi in un dialogo aperto e creativo”. Ma c’è di più: in occasione della serata di domenica 11 settembre, i riflettori saranno puntati sul frontman del Teatro degli Orrori Pierpaolo Capovilla, noto per le collaborazioni con Marina Rei e Tiromancino, affermato autore di reading sold out dedicati a Majakovskij e Pasolini. Proprio a Villalta Pierpaolo Capovilla parlerà della sua esperienza con la scrittura e la poesia, che entra nei suoi testi attraverso la memoria dei grandi autori e l’intenzione di rappresentare anche le realtà più scomode per smuovere l’immaginario. Ingresso libero. Info pre[email protected].
I libri dei tre poeti finalisti di Villalta Poesia nella categoria “Giovani”: il volume di Matteo Marchesini (classe 1979), Cronaca senza storia (poesie 1999-2015) (Elliott, 2016) recensisce una vita irrisolta e bloccata tra le ragioni del movimento e dell’immobilità; la letteratura, così come l’amore e il pensiero del futuro, ci illudono di poter riparare l’esistenza di tutti, concepita come cronaca di sporadici spiragli. Manuale di insolubilità (Lieticolle-Pordenonelegge, 2015) di Greta Rosso (nata nel 1982) rappresenta il nostro essere contraddizione con una lingua, la cui cifra retorica è l’antitesi, che più insiste nel modellare immagini, più la voce si imbriglia. Storie (L’Arcolaio, 2015) di Damiano Sinfonico (classe 1987) si muove quasi sul terreno del quotidiano ruotando intorno al verso frase, poco presente nel panorama contemporaneo; la fluidità dei racconti e i lampi di condivisione incarnano un’inquietudine che anima tanto la forma quanto il contenuto.
Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Oltre ad alcuni libri per ragazzi, ha pubblicato le satire di Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi (Pendragon 2010), il romanzo Atti mancati (Voland 2013, entrato nella dozzina dello Strega), i saggi letterari di Da Pascoli a Busi (Quodlibet 2014), e la raccolta di versi Cronaca senza storia (Elliot 2016). Collabora tra l’altro con Radio Radicale, Il Foglio e il Sole 24ore.
Greta Rosso è nata a Casale Monferrato nel 1982. Vive a lavora a Bormio; scrive da sedici anni. Ha pubblicato Cronache Precarie (Aìsara, 2009), In assenza di cifrari (LietoColle 2012) e Manuale di insolubilità (Lietocolle-Pordenonelegge, 2015). Sue poesie sono apparse nei siti internet Nazione Indiana, Absolute Poetry, Imperfetta Ellisse, Viadellebelledonne, Poetarum Silva, Words Social Forum, e nelle riviste cartacee Il Foglio Clandestino e Le Voci della Luna.
Damiano Sinfonico (Genova, 1987) ha conseguito un dottorato in letteratura italiana e attualmente insegna italiano presso l’Università di Granada. Collabora con “Poesia” e con il blog “La Balena Bianca”, e è redattore di “Nuova Corrente”. Storie (L’arcolaio, 2015) è il suo primo libro di poesie.
Pierpaolo Capovilla, musicista ed autore della scena indipendente italiana, è stato cantante e bassista di uno dei gruppi seminali degli anni ’90, gli One Dimensional Man, con questi ha suonato una serie sterminata di concerti in Italia e in Europa, e pubblicato 5 album destinati a lasciare il segno nella storia del rock italiano più radicale e intransigente. Ricordiamo in particolare You Kill Me, del 2000, e A Better Man, del 2011. Nel 2005 fonda il gruppo Il Teatro degli Orrori, con cui si cimenta nelle sonorità a lui consuete, questa volta però cantando in italiano. Oggi Il Teatro degli Orrori è diventata una delle band più note ed apprezzate dalla critica e dal pubblico più attenti ai contenuti e alla cifra stilistica dell’impegno sociale e del suono concreto e moderno. L’ultimo disco del gruppo, Il Mondo Nuovo, è uscito il 31 Gennaio per La Tempesta Dischi – Universal. Il mai celato amore per i lirici russi del ‘900 lo spinge a cimentarsi con Majakovskij in una lunga tournée di reading in teatri, club, centri sociali e piazze occasionali, dove interpreta alcuni dei testi majakovskijani più noti, fra i quali “Rivoluzione – Cronaca Poetica” e “Il Flauto di Vertebre”. Eresia, Auditorium Edizioni, è il resoconto filmico di uno di questi reading, tenutosi a Faenza in occasione del Meeting delle Etichette Indipendenti del 2010.
Nel 2013, Capovilla si cimenta con una tournée di reading pasoliniani, incentrati sul poema “La Religione del mio Tempo”. Il successo dell’iniziativa sorprende lo stesso artista, che reitera la rappresentazione, accompagnato dal musicista veneziano Paki Zennaro, per più di 50 date. Nell’ opera di Capovilla sono certamente distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più sanguigno di matrice americana, l’affezione per la poesia e la drammaturgia russe, ma anche la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre polemicamente ribaditi nei concerti e negli incontri pubblici. Il primo album solista di Capovilla, “Obtorto Collo”, esce per i tipi di Virgin-La Tempesta-Universal alla fine del Maggio 2014. Profondamente diverso dalla musica de Il Teatro degli Orrori, “Obtorto Collo” farà certamente parlare di se, per la profondità narrativa e per gli arrangiamenti, curati da Taketo Gohara, che rendono il debutto solista di Capovilla un disco d’altri tempi: maturo, impegnatissimo, poetico.