È un vero e proprio allarme quello lanciato da Confagricoltura Fvg sulle imbarazzanti criticità operative dei sistemi informatici di Agea, l’organismo pagatore delle aziende agricole, che dipende direttamente dal Ministero per le politiche agricole.
“Pur in una fase spesso annunciata di Agricoltura 2.0 – dice il presidente regionale Claudio Cressati (nella foto) -, i fascicoli aziendali che, obbligatoriamente, devono essere caricati solo in via telematica, non possono essere completati a causa dell’indecoroso malfunzionamento del sistema informatico, con un possibile danno economico gravissimo per le aziende interessate. Da quest’anno, infatti, le domande per avere titolo ai contributi, non solo devono essere presentate entro il 15 giugno (termine di scadenza appena prorogato proprio a causa di molteplici difficoltà), ma valgono per tutto il quinquennio futuro. In parole povere: causa il ritardo nella predisposizione delle norme nazionali da parte della politica e della pubblica amministrazione, e il successivo inadeguato aggiornamento del sistema informatico alle nuove norme, le aziende rischiano di non vedersi assegnare i contributi spettanti, per i 5 anni di durata della Pac 2015-2020. Una situazione inaccettabile”.
Questa, tra l’altro, sarà una delle prime emergenze che il nuovo assessore regionale alle Risorse agricole, Cristiano Shaurli, al quale Confagricoltura Fvg dà il sincero benvenuto nella speranza di incontrarlo in tempi brevi per esporre direttamente questo e altri dossier, si troverà ad affrontare. La semplificazione burocratica e la questione del cronico malfunzionamento dei sistemi informatici degli enti agricoli pubblici, è sul tavolo da molto tempo e ha dei risvolti scandalosi che devono essere rimossi celermente. Anche perché, tra l’altro, è imminente pure la predisposizione delle domande per il nuovo Psr.
Confagricoltura, anche a livello nazionale, ha più volte denunciato l’insostenibile situazione e, non più tardi del 29 aprile scorso, ha inviato una puntuale lettera di sollecitazione al ministro Maurizio Martina: nei prossimi giorni, se non verranno trovate le opportune soluzioni, farà seguito una formale diffida.
Urgente, secondo Cressati, è l’intervento diretto e personale dell’assessore regionale alle Risorse agricole e della presidente della Regione, Debora Serracchiani, nei confronti del Ministro Martina e del presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi.