Il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e l’assessore con delega ai Servizi generali e ai Progetti europei Lorenzo Giorgi hanno inaugurato oggi l’Urban Center delle imprese di corso Cavour 2/2, finanziato anche da fondi europei, alla presenza dell’assessore regionale Barbara Zilli e con la partecipazione degli assessori della Giunta Comunale Serena Tonel ed Elisa Lodi insieme ai componenti del RTI individuato quale Soggetto Gestore costituito da Bio4Dreams di Milano – capofila del raggruppamento, Biovalley Investments di Trieste, il Polo Tecnologico Alto Adriatico e RnBGate di Trieste.
Il Sindaco Dipiazza ha evidenziato come Trieste sia la città italiana con il più elevato numero di ricercatori in rapporto agli abitanti che vede insediate sul suo territorio una ventina di eccellenze scientifiche ed enti di ricerca di rilievo internazionale. Trieste – che tra i suoi temi vocativi trova quello di “città della scienza e della ricerca avanzata” – ha dimostrato di essere una città capace di attrarre e formare ricercatori di spicco nel contesto globale oltre ad avere sviluppato una rete di soggetti scientifici e imprenditoriali che hanno identificato nel trasferimento tecnologico e nella conoscenza il motore per lo sviluppo imprenditoriale nell’ambito dell’economia delle imprese HighTech e BioHighTech.
Nella storia degli ultimi decenni della città la percezione di questo primato è stata talvolta percepita come una sorta di distacco fisico della città dai suoi poli di ricerca, una periferia logistica che rischiava di diventare anche una periferia nell’affiliazione tra il territorio e il suo tessuto produttivo più qualificato. L’Urban Center, fortemente sostenuto da questa Amministrazione Comunale, inaugura oggi la sua attività andando a costituire un polo di questa rete nel cuore della città collocato all’ingresso di Porto Vecchio e che rappresenta un’ulteriore spinta per creare nuova impresa trasformando il capitale di conoscenza ad alto potenziale dell’ecosistema scientifico e della ricerca in opportunità di lavoro per giovani imprenditori. Il Comune di Trieste, in relazione anche alle sue competenze, ha contribuito e continuerà a operare affinché si rafforzi sempre più l’anello di una catena capace di riversare le conoscenze ed i progressi tecnologici nel tessuto produttivo, come è dimostrato anche dalla recente nomina della città quale LEARNING CITY UNESCO.
“L’inaugurazione di oggi dimostra come la Pubblica amministrazione riesca nelle proprie finalità, raggiungendo gli obiettivi, nonostante le difficoltà burocratiche. Questo è un momento importante non solo per la città di Trieste, ma per tutto il Friuli Venezia Giulia, che deve cogliere l’opportunità dettata dalle risorse del Recovery Plan e dell’Europa e trarre fiducia nel futuro anche da un tassello come questo”, ha dichiarato Barbara Zilli, che ha portato i saluti della giunta Fedriga intervenendo in modalità virtuale al taglio del nastro. Si tratta di un progetto finanziato anche con 4,5 milioni di fondi europei nell’ambito dell’Asse IV del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 della Regione Friuli Venezia Giulia.
“L’attenzione per il futuro del Friuli Venezia Giulia sta tutta nelle richieste che avanziamo al Governo – ha spiegato Zilli – in vista del contributo che la Regione offrirà al Piano nazionale di ripartenza e resilienza (Pnrr) e rispetto alla nuova strategia della programmazione europea, che permetterà nuovi finanziamenti per il 21-27. Uno dei nostri obiettivi è fare in modo che le risorse arrivino sul territorio per dare vita a progetti cantierabili e realizzabili. Quella di oggi è un’iniezione di fiducia, ma al tempo stesso un invito a impegnarsi di più per nuove strategie: stiamo raccogliendo – ha concluso l’assessore – contributi dal paternariato per il Programma Por Fesr 21-27 e lavoriamo affinché gli assi di intervento siano sempre più aderenti alle nuove esigenze della società, che è cambiata e ha la necessità di avere nuovi skill da raggiungere”.
L’Assessore Giorgi ha evidenziato come, nonostante il momento complicato sotto il profilo dell’emergenza sanitaria in corso, l’Amministrazione Comunale assieme ai partner del RTI costituenti il Soggetto Gestore abbiano voluto mantenere gli impegni presi inaugurando oggi l’apertura ufficiale dell’Urban Center delle imprese. Avranno avvio da oggi quindi le attività di animazione dedicate alle imprese e alla cittadinanza relativamente agli spazi di contaminazione funzionale del primo piano e al Fab Lab del piano terra, naturalmente in modalità digitale per quanto riguarda la partecipazione del pubblico e nel rispetto dei protocolli anti Covid vigenti per quella parte di attività in presenza dedicata alle imprese. A breve avranno inizio anche le attività a favore alle startup e spin off che andranno a insediarsi al secondo piano.
Le attività affidate al Gestore rientrano in un progetto molto articolato – del valore di circa 4,5 milioni di euro di finanziamento nell’ambito dell’Asse IV del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale “POR FESR 2014-2020” della Regione Friuli Venezia Giulia – che si pone come snodo fondamentale di un percorso pluridecennale che ha interessato la città di Trieste quale Hub nazionale e internazionale della scienza indirizzando in maniera sempre più decisa il futuro della vocazione produttiva del territorio verso i settori industriali più innovativi – deputati a sostituirsi all’industria tradizionale – e capaci di attrarre risorse finanziarie per gli investimenti e l’occupazione qualificata.
Tra le attività a cura del Gestore anche la realizzazione del sito web dell’Urban Center da oggi consultabile al pubblico a questo link e di altri applicativi informatici attraverso i quali le imprese potranno mettersi in relazione tra loro e con le opportunità offerte dall’Urban Center. Presentato anche il logo che caratterizzerà l’Urban Center e le sue iniziative.
A breve sarà avviata la selezione delle startup e degli spin off che avranno l’opportunità di insediarsi all’interno dell’Urban Center occupando una dozzina di uffici al secondo piano dell’edificio. La partecipazione è riservata alle startup già operanti nei settori BioHighTech (inteso quale biotecnologico, biomedicale e bioinformatico, coerentemente con l’area “Smart Health” della Strategia di Specializzazione Intelligente – S3 della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia) e HighTech che potranno presentare la propria candidatura tramite un bando a sportello con graduatoria di merito basata su caratteristiche soggettive e oggettive dall’impresa di prossima pubblicazione.
All’interno della stessa iniziativa, finanziata tramite i fondi europei messi a disposizione dal “POR FESR 2014- 2020”, l’assessore Serena Tonel ha annunciato l’imminente pubblicazione del bando per i contributi a fondo perduto alle PMI già operanti o, in questo caso, anche in via di costituzione, sempre nei settori BioHighTech e HighTech, tanto più rilevanti in periodo di emergenza sanitaria e di necessità di soluzioni tecnologicamente avanzate. Un intervento per complessivi 2 milioni di euro che verranno distribuiti a una cinquantina di imprese sulla base di una valutazione di merito sia delle caratteristiche dell’impresa sia dell’idea progettuale proposta e che costituirà un importante stimolo allo sviluppo o alla creazione di nuova imprenditorialità nel tessuto economico urbano dei settori di riferimento.
L’Assessore Elisa Lodi ha illustrato l’intervento di ristrutturazione degli spazi e degli impianti che, con un importo di circa 1,5 milioni di € a carico del bilancio comunale, grazie anche ad un contributo statale messo a disposizione dal BIC, ha valorizzato l’edificio entrato nel patrimonio comunale nell’ambito della sdemanializzazione e collocato proprio all’ingresso di Porto Vecchio, al centro degli spazi oggetto della rigenerazione urbana in corso. L’intervento ha riguardato tre piani dell’edificio dove trovano sede: un FabLab dimostrativo, dedicato ai cittadini, alle imprese e alle istituzioni scolastiche con lo scopo di rendere accessibili a tutti le conoscenze e le competenze dalla fabbricazione digitale; uno spazio per i giovani, i cittadini, gli imprenditori, i ricercatori, gli studenti e gli enti scientifici locali, quale luogo di incontro, scambio, confronto e contaminazione dei saperi; uno spazio dedicato a ospitare uffici di start up e spin off che si insedieranno nell’Urban Center.
Il tutto in un ambiente accogliente, aperto e arioso, allestito secondo i più moderni approcci e dotato di attrezzature tecnologiche avanzate e che riprende l’esperienza dei Fraunhofer dediti a mettere a sistema ricerca, trasferimento tecnologico e sviluppo del territorio.
Si è così realizzato un Urban Center delle imprese innovativo primariamente dedicato ai settori BioHighTech e HighTech, che non si configura solo come uno spazio di incubazione di imprese ma come luogo di partecipazione e incontro attraverso la messa a disposizione e la fruizione di spazi “aperti” che stimolino la conoscenza, il dialogo, lo scambio e la contaminazione dei saperi. Un luogo nel quale la commistione dei diversi soggetti, quali imprese e persone fisiche, e l’intersezione con il mondo della ricerca e dell’arte e della cultura favoriscano e stimolino le possibilità di incontro e lo scambio di conoscenze, opportunità e know-how in maniera innovativa e diretta, tanto più attuale e necessario in un periodo di pandemia e di auspicabile uscita dall’emergenza.