All’inizio del conflitto in Ucraina, Confcommercio mandamentale di Lignano aveva ipotizzato il coinvolgimento dei profughi in arrivo in regione in attività lavorative nei settori del commercio, del turismo e dei servizi.
Un modo per contenere i disagi della lontananza da casa, ma anche per venire incontro alle esigenze di imprese in difficoltà nel reperimento del personale. Questo progetto diventa ora realtà. Il Comune di Lignano ha infatti stretto un’intesa con l’associazione di categoria e condiviso il modus operandi. Da un confronto tra l’assessore alle Politiche sociali Paolo Ciubej, il presidente mandamentale di Confcommercio Enrico Guerin, assistenti sociali e Protezione civile si è deciso per la realizzazione di un modulo da distribuire alle famiglie ucraine del territorio, con la possibilità di usarlo anche come modello per altri comuni.
Il modulo servirà ai profughi per illustrare le proprie eventuali professionalità maturate in patria e per candidarsi per un posto di lavoro. Una volta compilato, la consegna sarà possibile o via mail all’indirizzo [email protected] o negli uffici Confcommercio di viale Europa, dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16.30, il venerdì dalle 8.30 alle 12.30.
“Il fenomeno della carenza di personale ci preoccupa da tempo – commenta Guerin –. Ma questa iniziativa ha soprattutto un valore sociale, con il coinvolgimento di persone così duramente colpite e costrette alla fuga dai tragici avvenimenti in corso”.
“Vorrei ringraziare il Presidente Enrico Guerin e tutta la Confcommercio di Lignano per la grande disponibilità e per questa collaborazione tra pubblico e privato che ritengo essere indispensabile in questo momento di grande difficoltà – dichiara Ciubej –. Con questa iniziativa Lignano continua a dimostrare una grande sensibilità per tutti coloro che si trovano in una situazione di disagio e riteniamo che questa iniziativa specifica da una parte possa venire incontro alle esigenze dei profughi e, dall’altra, possa dare una risposta, sebbene contenuta, alle esigenze di manodopera degli operatori del territorio”.