A firmare il recupero della Costa Concordia all’isola del Giglio c’è anche la Cimolai di Pordenone. L’azienda, guidata da Luigi Cimolai (nella foto), è coinvolta assieme ad altre eccellenze industriali italiane, che hanno realizzato il complesso sistema per raddrizzare la nave incagliatasi in maniera drammatica nella notte del 13 gennaio 2012.
Oltre a Cimolai, sono coinvolte anche Fincantieri (cantieri di Genova, Palermo, Napoli e Ancona), Rosetti, Gas&Heat, Trevi, Fagioli, Nuova Olmec, tutte coordinate da Costa per l’operazione di ‘parbuckling’, da tutti considerata senza precedenti per la posizione e le dimensioni della nave (114mila tonnellate, 298 metri di lunghezza).