Soltanto il 3% degli imprenditori artigiani della provincia di Udine considera finita la crisi economica. È la fotografia più nitida e chiara di quale sia lo stato d’animo delle 14.200 imprese artigiane della provincia di Udine che emerge dalla 19a indagine congiunturale sull’artigianato attraverso 606 interviste telefoniche.
I dati sono stati presentati oggi dal presidente di Confartigianato Udine Graziano Tilatti, affiancato dai vicepresidenti Franco Buttazzoni ed Edgarda Fiorini, dal segretario Gian Luca Gortani e dal responsabile dell’Ufficio Studi Nicola Serio.
L’indagine semestrale evidenzia ancora malessere e preoccupazione nonostante i dati macroeconomici indichino una ripresa dell’economia.
“Questo dato ci preoccupa fortemente – ha dichiarato Tilatti – e ci convince che ora occorra esercitare il massimo sforzo per sostenere un settore che ha chiesto poco in questi anni di crisi e molto ha fatto da solo per superarla”.
Il 49,1% del campione di aziende ha visto calare il proprio giro d’affari nel 1° semestre del 2015, il 34,9% ha tenuto, il 16% ha fatto segnare una crescita. Alla richiesta di un giudizio sui ricavi dal 2007 al 2015 si ha, però, una indicazione positiva sull’ultimo biennio, con fatturati in miglioramento, ma molto lento. Preoccupa fortemente la stagnazione delle domanda interna per far riprendere la quale sono urgenti e indilazionabili manovre di diminuzione della pressione fiscale e burocratica.
Nonostante la crisi, comunque, le imprese artigiane stanno dimostrando di tenere. Il 51% di esse ha dichiarato che nel primo semestre ha tenuto con un fatturato stabile o in crescita. Il che vuol dire, però, che le altre evidenziano performance peggiori.
“Tanti imprenditori – ha aggiunto il presidente Tilatti – per salvaguardare occupazione e l’azienda, hanno messo mano al portafogli personale e familiare, ma ora anche quelle risorse rischiano di esaurirsi se non ci sono reali segnali di ripresa del lavoro”.
Rispetto ai dati rilevati negli anni precedenti, è in forte crescita la fiducia degli artigiani sulla capacità di competere della propria impresa: la percentuale di imprenditori con fiducia media o alta tocca il valore più alto (88,5%) da gennaio 2012. Il dato è quasi 4 punti superiore anche a quello rilevato 6 mesi prima, a gennaio 2015.
La maggioranza assoluta degli artigiani (57%) è insoddisfatta o molto insoddisfatta del funzionamento degli uffici e del personale della pubblica amministrazione e solo il 15% se ne dichiara soddisfatto.
Infine, oltre 8 artigiani su 10 dichiarano di pagare di più dopo il passaggio alle nuove tasse e tributi Imu, Tasi e Tari rispetto alle vecchie Ici, Tares e Tarsu.