“Il Governo ha accolto la nostra proposta di mettere al centro il lavoro domestico regolare. La regolarizzazione di colf e badanti consentirà tutele e diritti per oltre un milione di lavoratori, di cui circa 200mila senza permesso di soggiorno, e incrementerà gli introiti dello Stato che risparmia già, grazie al settore, 10 miliardi di euro annui”. Queste le parole di Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di Domina, Associazione Nazionale Famiglie Datori di lavoro domestico.
“Senza l’investimento delle famiglie, infatti, la spesa pubblica per l’assistenza degli anziani in strutture raggiungerebbe i 31,3 miliardi di euro, +45% rispetto ai 21,6 miliardi attuali. Il prossimo passo per rilanciare il settore del lavoro domestico nel post Covid-19 – prosegue Gasparrini – è la deducibilità del 15% della retribuzione per i collaboratori domestici e del 30% per le badanti”.
“Gli oneri contributivi a carico delle famiglie datori di lavoro domestico sono un altro ostacolo all’emersione dal nero. E’ necessario adottare politiche che alleggeriscano il carico fiscale, riducendo il divario tra il costo di un lavoratore regolare e quello di uno irregolare”, conclude Gasaprrini.