Un grande piano di riqualificazione energetica è la proposta che oggi il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti, ha consegnato al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, nel corso del convegno organizzato dall’associazione di categoria al Cafc, dedicato al tema del momento: il caro bollette.
Tema spinoso che se da un lato richiede interventi d’emergenza, dall’altro chiede politiche di medio periodo, capaci di progettare il domani. Da qui la sfida lanciata dagli artigiani friulani al Governatore: “Dopo questa legislatura, vissuta nell’emergenza, tra Vaia, Covid, caro energia e crisi economica, le proponiamo una legislatura di riscossa, all’insegna della riqualificazione ambientale di città, zone industriali e artigianali, della rigenerazione urbanistica e della riqualificazione energetica di tutto il patrimonio esistente. Potremmo fare del Fvg una regione green, smart, sicura da rischio sismico e idrogeologico” ha detto Tilatti rivolgendo un pensiero a Ischia, alla frana di Casamicciola e alle famiglie colpite dal lutti.
“Insieme possiamo costruire una regione ancor più sicura in cui vivere e lavorare. Noi – ha concluso Tilatti – siamo pronti a fare la nostra parte”.
“La Regione proseguirà a lavorare per consolidare le alleanze fra istituzioni e cittadini nell’interesse della comunità regionale nella consapevolezza che sia quanto mai necessario guardare con forza all’utilizzo di fonti rinnovabili e trovare, anche nelle innovazioni in campo energetico, nuove fonti di energia alternativa. Dobbiamo però avere la determinazione di difendere gli interventi necessari, scegliendo con razionalità, senza ideologia e superando il partito del no”, ha detto Fedriga.
Sui temi energetici, per il governatore “è necessario lavorare e decidere in modo pragmatico e programmatico, superando le ideologie per evitare danni enormi. Ricordo che oggi in Italia si sono riaperte le centrali a carbone. Sulla realizzazione di un’opera per la produzione energetica – ha chiarito – dobbiamo valutarne la compatibilità, l’impatto sul territorio, la sua necessità o meno; il no a priori non fa bene alla comunità. Questa è una sfida importante per garantire un futuro alle nostre famiglie e al sistema produttivo”.
Il governatore, pur apprezzando l’appello del presidente Tilatti, che ha proposto alla Regione una riqualificazione ambientale con rigenerazione urbanistica ed energetica del patrimonio immobiliare esistente, ha sottolineato come questa sfida sia già avviata. “Abbiamo già messo in campo 100 milioni di euro per i privati per l’efficientamento energetico delle abitazioni. Sono previsti, inoltre, oltre 50 milioni di euro a favore dell’approvvigionamento energetico per le imprese. Cifre che, sommate alle ulteriori misure, toccheranno quest’anno oltre 200 milioni di euro” ha chiarito Fedriga.
Sui 100 milioni di euro, Fedriga ha specificato come “la norma sarà approvata il prossimo anno, dopo l’uscita della legge di bilancio nazionale relativamente alla parte delle detrazioni e dei bonus per non rendere la nostra misura alternativa o non cumulabile rischiando di generare un minor vantaggio per i cittadini. L’ipotesi è che, fra misure nazionali e regionali, si potranno avere risparmi fino al 90% per abbattere il costo per l’installazione di impianti come i pannelli fotovoltaici, che possono garantire un autoapprovvigionamento energetico ai nostri cittadini e ridurre in maniera consistente il costo delle bollette”.
Un passaggio del governatore ha riguardato, infine, la necessità di una maggiore semplificazione. “Idee buone come quelle relative alle comunità energetiche – ha detto – rischiano di essere minate da un impianto complicato che disincentiva la partecipazione a iniziative rilevanti per il Paese”.
In materia di energia l’associazione si è già messa al lavoro. Il futuro passa dall’installazione di impianti per la produzione di energie da fonti alternative e dalla loro condivisione, nelle Comunità energetiche rinnovabili, che sono allo studio e sulle quali il direttore di Confartigianato Udine servizi, Elsa Bigai, dal palco del Cafc ha rilanciato l’invito a imprese e privati ad aderire. Oltre a promuovere le adesioni alle Cer, la srl avrà anche un ruolo di consulenza per accedere ai bandi nazionali e comunitari.
Lo scenario sul quale s’innestano queste attività non è all’anno zero come ha confermato anche il docente di Uniud Giulio Croce. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Fvg è pari a 7.792 Gwh, pari al 43,8% del totale, un dato superiore di 3,6 punti percentuali rispetto alla media nazionale, che si ferma al 40,2%, al 12esimo posto tra le 21 regioni italiane. A fare il punto sullo stato dell’arte della transizione energetica in regione è stato il responsabile dell’ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine, Nicola Serio.
A pesare di più sul mix di approvvigionamento da rinnovabili sono idroelettrico e bioenergie, al terzo posto il fotovoltaico che negli ultimi 15 anni ha vissuto un vero e proprio boom, passando da meno di 400 impianti per 3 Mw di potenza a quasi 40mila impianti per 591 Mw di potenza. Un balzo in avanti al quale hanno dato un impulso decisivo le imprese: non tanto per numero di impianti, 6.303 “contro“ 33.395 domestici, ma di potenza generata pari a 435 Mw contro 156 Mw. Circa il 7% delle imprese oggi ha un impianto con pannelli fotovoltaici.
A dar gambe alla transizione verso fonti rinnovabili di produzione dell’energia c’è un esercito d’imprese che vede le piccole e piccolissime realtà giocare un ruolo di primo piano, realtà confortata anche dai dati illustrati oggi al Cafc da Enrico Raumer del Caem e da Giacomo Cantarella di Epq. In Fvg sono oltre 2.300 le imprese artigiane attive nel settore degli impiantisti (1.183 a Udine, 624 a Pordenone, 184 a Gorizia e 382 a Trieste) forti di 6.200 addetti 3.400 dei quali sono dipendenti. Per agevolare l’incrocio tra domanda e offerta, il comparto impiantisti ha promosso la creazione di una banca dati degli installatori di impianti fotovoltaici a cui si può aderire dalla homepage del sito: nella prima settimana ha già raccolto 35 adesioni e in breve sarà resa accessibile al pubblico.
“Impianti fotovoltaici ma non solo. Dobbiamo prestare grande attenzione – ha ammonito Tilatti – anche alle piccole derivazioni idroelettriche e ai mulini sulle rogge che sono un patrimonio energetico ma anche e soprattutto un patrimonio ambientale e culturale”.
La corsa alla transizione che vede impegnate le imprese richiede investimenti e tempo per realizzarsi. E anche una volta compiuta, potrà rispondere solo in parte al tema dei rincari per le imprese maggiormente energivore. L’ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine, sulla base di un’indagine realizzata dall’ufficio studi nazionale dell’associazione, stima che in Fvg sia a rischio chiusura circa un’azienda su cinque che significa ben 17.500 aziende con 82mila addetti complessivamente a libro paga. Sono aziende, quelle che pagano di più il caro energia, operative nei settori di trasporti, linguistica e mobilità; ceramica, vetro e oreficeria; legno, arredo e sedie; alimentazione, In Fvg le medie e piccole imprese, sempre secondo le stime dell’Ufficio studi, hanno pagato 460 milioni di euro in più per energia elettrica e gas.