Nuovo capitolo del braccio di ferro tra la Camera di Commercio di Udine e quella di Pordenone, che non vuole unirsi a quella udinese e, dal 2017, sta combattendo in sede giudiziaria per evitare l’accorpamento. Ieri, il Tar del Lazio ha rigettato la sospensiva della procedura presentata dall’ente pordenonese.
“Con un’ordinanza”, spiega il legale Teresa Billiani, che rappresenta la Cciaa di Udine, “i giudici non solo ha respinto l’istanza cautelare formulata dalla Camera di Pordenone, ma si sono spinti ben oltre, entrando sostanzialmente nel merito della vicenda. Non è stata fissata alcuna altra udienza per la prosecuzione del giudizio che, pertanto, è giunto a un binario morto”, continua Billiani. “Sotto il profilo giuridico, questo significa che l’accorpamento tra le Camere di Pordenone e Udine è cosa fatta”.
“Il pronunciamento del Tar del Lazio, che ha rigettato la nostra richiesta non ci stupisce più di tanto”, commenta il Presidente della Cciaa di Pordenone, Giovanni Pavan. “I nostri legali avevano già ricevuto mandato di procedere con un ricorso al Consiglio di Stato. Attendiamo quindi che la giustizia faccia il suo corso –conclude Pavan – e che il governo regionale mantenga le promesse fatte in campagna elettorale”.