Non si placa il botta e risposta tra Civibank e Sparkasse, nell’ambito dell’Opa lanciata dall’istituto di credito altoatesino sulla banca friulana.
I vertici di Sparkasse ieri, nel corso della presentazione della lista guidata da Alberta Gervasio, avevano fatto intendere che, senza il loro intervento in fase di aumento di capitale e nel caso l’Opa non fosse andata a buon fine, il futuro della banca di Cividale sarebbe stato a rischio.
Tesi che Civibank rigetta, replicando attraverso un nota che “la realtà bancaria friulana ha una storia lunga 136 anni, redditizia e solida come dimostrato dal recente utile netto di 14,1 milioni di euro più che raddoppiato rispetto all’anno prima, che certifica una conduzione e gestione dell’istituto assolutamente positiva e coerente con le politiche di banca del territorio”.
Ulteriore prova della solidità di Civibank, sono l’indicatore di solidità patrimoniale, superiore a quello di Sparkasse a fine 2021, e il recente dividendo di 20 centesimi ad azione distribuito ai soci.
I vertici di Civibank, con in testa la presidente Michela Del Piero, escludono interessi personali di “mantenere le poltrone” e ritengono “incomprensibili e contraddittorie” le espressioni dei vertici altoatesini di una Civibank che potrebbe “essere in affanno senza Sparkasse e Friulia” o che addirittura rischi di “schiantarsi dentro il mercato, diventando preda di grandi banche”.
Circa la difesa dell’autonomia, infine, dal quartier generale di Cividale si precisa che questa è un contenuto ed un valore, se compresa, rispettata e coerente con la società del territorio d’appartenenza. Tutte ragioni che confermano la netta contrarietà di Civibank all’Opa.
A una settimana dall’avvio dell’Offerta pubblica, i primi dati sull’adesione segnano il 18,54% del capitale sociale, anche se non tutte le pre-adesioni sono già state contabilizzate. Alla quota va aggiunto il 17% già in possesso della Cassa di Risparmio di Bolzano.