Il comparto legno-arredo lancia l’allarme: “Abbiamo mano d’opera qualificata e uno stile apprezzato in tutto il mondo, ma fare impresa in Italia è sempre più difficile”. E’ la denuncia di Matteo Tonon, presidente di Confindustria Udine e contitolare dell’omonima azienda che da 90 anni è attiva nella produzione di sedie e complementi di arredo, ospite del primo incontro della terza edizione della rassegna Economia sotto l’ombrellone a Lignano Pineta, organizzato dall’associazione Lignano nel Terzo Millennio.
Bene il mercato extra europeo, fermo quello interno: “Per la ripresa non basta il bonus mobili, servono interventi più sostanziali. Gli sgravi fiscali sull’acquisto di mobili, ottenuti dopo una lunga battaglia da FederlegnoArredo, sono indubbiamente un segnale positivo, ma di per sé non saranno sufficienti a far riprendere il mercato interno dell’arredamento che continua a essere in difficoltà”. “Oggi – continua Tonon – sia il mercato interno, sia quello europeo, sono abbastanza asfittici, mentre ci sono richieste in crescita dai mercati russo, mediorientale e del nord e sud America. L’export extra-europeo rimane fondamentale per le nostre aziende”.
Opinione condivisa da Franco di Fonzo, capogruppo legno-arredo di Confindustria Udine e titolare della Frag srl, storica azienda del distretto della sedia che esporta il 98 per cento della produzione, secondo il quale “l’incentivo ottenuto dal presidente di Federlegno, Roberto Snaidero è indubbiamente importante, ma non basterà se non ci sarà una ripresa del volano dell’economia generale”. Secondo di Fonzo, in Italia “per quanto possa sembra paradossale c’è bisogno di far crescere la cultura dell’arredamento, visto che gli acquisti rimangono troppo legati alla notorietà del brand, invece di badare alla reale qualità del prodotto, penalizzando le piccole medie aziende che producono con grande qualità, ma che non hanno grandi capacità di investimento pubblicitario”.
Riccardo Ramberti, titolare dell’omonima azienda produttrice di ombrelloni, attrezzature balneari e arredi da esterni di Santarcangelo di Romagna, ha sottolineato come in Italia le aziende siano costrette a rimanere piccole, eventualmente suddividendo la propria attività per non superare determinati parametri sia di fatturato, sia di dipendenti oltre i quali diventa “molto difficile lavorare”. Secondo l’imprenditore romagnolo un altro grande problema che blocca sia la crescita e gli investimenti delle aziende, sia la capacità di spesa dei cittadini è “l’incredibile livello della tassazione”, per cui l’unica soluzione per far ripartire il volano dell’economia italiana sarebbe stabilire un tetto massimo ragionevole all’imposizione fiscale.
Da parte sua, il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, ha sottolineato come in un momento in cui ci sarebbe bisogno che lo Stato aiutasse l’economia a ripartire attraverso gli investimenti pubblici “ci troviamo in una situazione opposta, nella quale l’attività di investimento delle pubbliche amministrazioni, anche di quelle virtuose, è bloccata dal patto di stabilità e da norme spesso assurde”.
Nonostante le difficoltà, tuttavia, i tre imprenditori, si sono detti convinti della necessità di continuare a rimanere a produrre e fare impresa in Italia e resistere alla delocalizzazione, non solo per una questione “patriottica”, ma anche perché all’estero è difficile trovare maestranze capaci e competenti come quelle che si trovano in Italia. Tonon, di Fonzo e Ramberti, però, non hanno nascosto che per molti imprenditori, soprattutto per quelli meno radicati sul territorio, è sempre più difficile resistere alle “sirene” in arrivo da Slovenia, Carinzia, Svizzera e anche San Marino, dove la tassazione è molto più bassa, e la complicazione burocratico-normativa molto minore. Anche il sindaco Fanotto, ha ribadito che “solo l’attaccamento al territorio sembra consentire di continuare a fare impresa in Italia, non certo la convenienza”.
“Come sistema delle Pmi, non siamo abituati a lamentarci con il sistema pubblico in quanto tale, ma a chiedere di essere messi nelle condizioni di poter investire e far crescere le nostre aziende senza essere sottoposti a una serie di difficoltà che potrebbero essere eliminate con un po’ di buona volontà – ha concluso Tonon -. Non chiediamo assistenzialismo, ma la possibilità di intraprendere serenamente”.
IL CALENDARIO. Il secondo appuntamento con Economia sotto l’ombrellone si svolgerà sabato 10 agosto alle 18.30 al PalaPineta Parco del Mare e avrà come tema le possibilità di sviluppo dell’economia fornite dalle nuove tecnologie informatiche. I successivi incontri: sabato 17 agosto ‘La filiera agricola e agroalimentare fra tradizione, qualità, turismo e nuove possibilità’; interverranno Claudio Brassanutti, direttore Federazione di Pordenone di Coldiretti, Cristian Specogna, contitolare Azienda Agricola Specogna Srl, e Toblâr Srl e Marco Tam, Presidente Greenway Società Agricola Srl.
Sabato 24 agosto, infine, ‘Dove investire nell’anno che verrà’, con gli interventi di Mario Bianchi Dissette, specialista risparmio, investimenti e previdenza Cassa di Risparmio del Fvg, Mario Fumei, consulente finanziario Banca Fineco e Michele Cortese, responsabile Mercato dei capitali settore pubblico.