SamuExpo è stato per il comparto della metalmeccanica regionale anche l’occasione per attrarre le nuove generazioni e avvicinarle a un mestiere che sta cambiando radicalmente proprio grazie al diffondersi dell’Industria 4.0.
Infatti, ieri Comet, in collaborazione con i principali istituti ed enti di formazione della regione, ha accolto 500 studenti delle scuole medie e superiori per una visita dedicata alle le imprese espositrici nei padiglioni 8 e 9.
Questa occasione non solo ha permesso a studenti e imprenditori di conoscersi e confrontarsi sulle competenze necessarie al mondo della meccanica, ma ha permesso anche ai giovani di interagire con il cobot dotato di intelligenza artificiale e di sfidarlo al gioco del tris. I robot che interagiscono con l’uomo e lo completano, non lo sostituiscono.
Quale miglior occasione di SamuExpo, infatti, per dare dimostrazione della possibile e vincente interazione tra uomo e macchina. Ecco, quindi, che Comet porta in fiera alcuni esempi di tecnologia collaborativa. È il caso del Cobot dotato di intelligenza artificiale, capace di sfidare l’uomo nel gioco del tris e con il quale i visitatori si possono misurare e divertire.
“La crescita della manifattura è strettamente legata all’innovazione tecnologica – spiega Saverio Maisto, direttore del Cluster friulano che rappresenta gli interessi di 5 mila aziende e impiega oltre 72 mila addetti – e dobbiamo convincerci che l’adozione dei robot non è nemica dei lavoratori ma alleata. Industry 4.0 ha permesso alla metalmeccanica regionale di stravolgere la propria visione dell’organizzazione dei ruoli del sistema produttivo, che considera centrali la collaborazione tra uomo e macchina, la formazione continua e la qualità della vita lavorativa, perni sui quali ruota la produttività”.
“Questo significa che nelle nostre aziende l’uomo resterà sempre centrale e insostituibile”, prosegue Maisto. “Alle macchine, infatti, spetterà il lavoro più duro e logorante, permettendo all’uomo di generare valore, svolgendo i compiti più qualificanti. Inoltre va sottolineato che i primi 5 Paesi più automatizzati al mondo, Germania, Svezia, Giappone, Corea del Sud e Singapore registrano il minor tasso di disoccupazione. Una condizione che riporta a un altro tema centrale, ovvero quello del reperimento di forza lavoro qualificata”.