Il 97% delle aziende insediate nelle aree del Consorzio di sviluppo economico del Friuli (Cosef) prevede il mantenimento o l’espansione della propria attività nel prossimo biennio; più di un terzo è intenzionato a investire in innovazione tecnologica, in un ampliamento del lotto o in una ristrutturazione degli immobili.
Sono questi alcuni dei dati più significativi emersi dall’indagine statistica promossa dal Consorzio stesso e che ha coinvolto tutte le 308 aziende insediate nelle zone industriali della Ziu, dell’Aussa Corno, dell’Alto Friuli e di Cividale, ovvero le aree gestite da Cosef a poco meno di due anni dalla propria costituzione.
“All’indomani dall’inizio dell’attività del Cosef – spiega il presidente Renzo Marinig – diventava strategico, per noi, avere sia un quadro chiaro delle realtà insediate, dalle più piccole alle più grandi, sia una serie di feedback sulle necessità e sulle richieste delle imprese. In questo modo possiamo collaborare meglio con le aziende e, soprattutto, predisporre una pianificazione strategica più focalizzata sulle reali necessità delle stesse”.
L’indagine, realizzata in collaborazione con l’Università di Udine, ha interessato 51 aziende dell’Alto Friuli, 147 della Ziu, 77 della Ziac e 33 della zona industriale di Cividale evidenziando, fra gli altri, un aumento globale del fatturato pari al 24%, passato dai 5,23 miliardi di euro dell’esercizio 2016, ai quasi 6,5 miliardi dell’anno scorso. A crescere maggiormente è stata l’area ex Aussa Corno, con un aumento del 29%, seguita dalla Ziu con il 24% e dall’Alto Friuli con il 22%, mentre la zona industriale di Cividale ha registrato una fase di stagnazione.
Buona occupazione
L’indagine ha permesso di fotografare anche il livello occupazionale: alla fine del 2017 si registravano 10.305 addetti, in aumento rispetto al passato, con il 15,5% di occupazione femminile. Significativa, con 4.800 unità, la presenza di impiegati specializzati mentre i quattro quinti del totale è composto da lavoratori operanti nel settore manifatturiero.
“Sono cifre che evidenziano – prosegue Marinig – sia le dimensioni del Consorzio, che è il più grande della regione e uno dei maggiori d’Italia, sia l’importanza del ruolo di Cosef nel consolidare le attività produttive presenti fornendo servizi avanzati e supporto alle aziende, di favorire l’insediamento di nuove attività produttive, di incrementare il numero di occupati, di garantire la tutela e la protezione ambientale, di diversificare i servizi offerti e di perseguire lo sviluppo economico e sociale del territorio”.
Significativo anche l’interesse delle imprese insediate, prevalentemente costituite in Srl e Spa, verso l’innovazione tecnologica: più di un quarto ha infatti già operato investimenti nel settore dell’industria 4.0. Le zone più innovative, in tal senso, sono quelle di Ziu (38%) e Alto Friuli (33%) mentre le altre aree risultano più conservative. In crescita anche l’utilizzo di energie rinnovabili e l’attenzione agli aspetti ambientali, in primis l’area dell’Alto Friuli che conta il 22% di energia elettrica prodotta da fotovoltaico. Si registra inoltre una media globale del 33% di utilizzo di gas metano.
“La presenza di servizi avanzati – precisa il vicepresidente Virgilio Disetti – è uno dei fattori rilevanti per lo sviluppo di un’impresa e su questo aspetto intendiamo essere a fianco delle aziende per cercare di garantire loro alcuni importanti strumenti di sviluppo. Presto verrà completato e approvato il Piano Industriale per il 2020, che conterrà le principali azioni di intervento di Cosef”.