Via libera al concordato per Cimolai e Luigi Cimolai Holding: le due Spa con una breve nota hanno comunicato che sono state loro notificate dal tribunale di Trieste le sentenze di omologazione dei concordati preventivi in continuità diretta dichiarati aperti il 22 marzo scorso. Un passo fondamentale, ottenuto anche grazie al lavoro di un team di avvocati guidato dallo studio Malattia, per il salvataggio dell’azienda pordenonese
Il colosso delle costruzioni in acciaio aveva chiesto accesso al concordato a fronte di una pesante crisi finanziaria, causata da alcune operazioni sui derivati a copertura del cambio euro dollaro. Operazioni che avevano portato a un indebitamento di alcune centinaia di milioni di euro. A favore del piano di salvataggio si era già espresso il 90 per cento dei creditori ad agosto per una cifra vicina ai 500 milioni di euro. Ora la Cimolai dovrà assolvere agli impegni di pagamento assunti e protratti nel tempo, in un arco temporale che si sviluppa dal 2024 al 2029. In virtù dell’omologazione del Tribunale – sottolinea la nota dell’azienda – le procedure concordatarie sono chiuse. Resta il commissario Alberto Cimolai che in questi mesi ha retto le fila. Da sottolineare come in questi mesi non sia mai venuta meno l’operatività dell’azienda che conta un portafoglio ordini di 800 milioni con commesse in tutto il mondo l’ultima delle quali, il nuovo centro di divulgazione scientifica del Cern inaugurato a Ginevra qualche giorno fa. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO