Le imprese femminili in Friuli Venezia Giulia sono il 22,4%, ma la percentuale sale al 28,8 % per le cooperative aderenti a Confcooperative Alpe Adria. I numeri sono stati illustrati in occasione del Consiglio di presidenza dell’Associazione, che ha dedicato i suoi lavori al tema della parità di genere. Approfondendo l’analisi emerge che la media nazionale concentri il 96,7% delle imprese femminili nella classe delle microimprese (0-9 dipendenti) e il 3,1% tra le piccole (10-49 dipendenti). Dati che nella cooperazione vedono uno “slittamento” verso dimensioni maggiori, con il 57,8% delle imprese femminili che si colloca nella classe delle medie imprese e il 4,8% tra quelle medie e grandi.
“Le donne cooperatrici si stanno indirizzando verso organizzazioni aziendali più strutturate e dimensionalmente importanti rispetto agli altri modelli societari” commenta Paola Benini, presidente di Confcooperative Alpe Adria, che associa 275 imprese cooperative di tutti i comparti.
Le cooperative femminili sono impegnate soprattutto nei servizi alla persona (54,9%) e a caratterizzarle è la longevità: il 57,3% ha almeno vent’anni.
“Anche se tra le cooperative i dati sono superiori a quelli delle altre imprese, il divario di genere è ancora elevato e le donne presidenti di cooperative sono ancora solamente il 25% – sottolinea però Mirella Berdini, coordinatrice della Commissione regionale Dirigenti cooperatrici –. Ancora troppo poco, anche se facciamo meglio dell’insieme delle imprese”. Proprio con l’obiettivo di far crescere una cultura imprenditoriale attenta alla parità di genere, Confcooperative Alpe Adria ha deciso di introdurre un servizio di consulenza per la certificazione di genere nelle cooperative aderenti: assai importante pure per partecipare alle tante progettualità previste dal Pnrr.
Cooperative femminili: va ridotto il divario di genere
Solo il 25% delle presidenti è donna, ma tra le altre imprese la percentuale è ancora più bassa
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