Maggio è stato il mese dei beni rifugio: lo Yen ha guadagnato il 3,3%, l’oro l’1,7%, il Bund tedesco l’1,3 per cento. In calo, infatti, tutti i principali listini borsistici, alcuni dei quali hanno cominciato a presentare qualche scricchiolio sul trend di medio periodo da monitorare con attenzione.
E sempre maggio è stato un mese devastante per il petrolio con perdite tra l’11,4% (brent) e il 16% (Wti) dopo quattro mesi di robusto progresso. Il mercato si è convinto che la guerra commerciale passerà anche per questa importante commodity con rischi di ritorsioni cinesi per mettere in crisi lo shale oil americano.
Il prezzo dell’oro così è salito così ai massimi da fine marzo. Effetto indiretto delle tensioni sulle borse e della discesa dei tassi che consentono al metallo prezioso di esaltare le prerogative di bene rifugio.
Maggio è stato un mese brillante per il comparto dei bond con molti rendimenti crollati ai minimi storici (Bund) o pluriennali (Treasury) sia per la aspettative di rallentamento della crescita globale sia per una ricerca di asset più sicuri. Tra le poche eccezioni il nostro Btp che ha perso oltre un punto sulla scadenza decennale.