I risparmiatori incappati nel crac di Veneto Banca e Popolare di Vicenza devono sudare ancora per ottenere almeno una parte di quanto andato perduto. Per quanti erano già stati ammessi al rimborso del 30 per cento, i bonifici della seconda tranche dell’ulteriore del 10% dal Fondo indennizzo risparmiatori avrebbero già dovuto essere in liquidazione, da qui fino al 31 dicembre. Ma non è così. “Nonostante si rincorrano voci di imminenti bonifici – spiega Barbara Puschiasis, presidente di Consumarti Attivi – una data certa da parte di Consap, la società delegata a pagare, ad ora non c’è. Anzi è passata, perché il temine era quello del 31 ottobre per l’avvio delle liquidazioni. Restiamo in attesa – conclude Puschiasis -, ma ci sono persone che hanno fatto impegni di spesa per necessità inderogabili sull’ulteriore 10% e i ritardi nei pagamenti creano notevoli disagi”.
E’ bene ricordare che il Fondo di indennizzo risparmiatori, che oltre alle Banche Venete comprende anche quelle del Centro Italia andate gambe all’aria, aveva una dotazione di un miliardo e mezzo per ristorare 145mila domande, di queste 6.000 in Friuli Venezia Giulia, a fronte di 16mila casi in regione per oltre un miliardo di perdite. Gli sportelli delle associazioni dei consumatori restano a disposizione. Anche il Movimento difesa del cittadino sta raccogliendo le segnalazioni di errori o mancate risposte a riguardo. Resta invece irrisolto il problema delle baciate, ovvero di quelle operazioni che offrivano ai clienti finanziamenti a tassi agevolati in cambio dell’acquisto di azioni della banca. Tutti soldi, quelli sì, per ora in fumo. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO