La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha elaborato uno studio sulla crisi energetica in Europa. Nel 2021 è esplosa una crisi energetica mondiale senza precedenti per una lunga serie di cause: globalizzazione nei mercati del gas; forte ripresa post-pandemia e scarsità di materie prime; conflitti fra vari obbiettivi politici e geopolitici; cambiamenti climatici, condizioni metereologiche inusuali o eccezionali.
In Europa, la volatilità dei prezzi e la vulnerabilità dei sistemi energetici sono imputabili a una più ampia dipendenza dalle importazioni di carburanti fossili: calo strutturale nella produzione domestica di gas; dismissione delle centrali nucleari in Germania; transizione verde ed un mercato efficiente per i diritti di emissione.
Secondo le analisi degli economisti di Intesa Sanpaolo, ipotizzando che la crisi fra Russia e Ucraina non causi gravi interruzioni dei flussi, i mercati di gas ed energia dovrebbero gradualmente tornare verso l’equilibrio: l’offerta dovrebbe aumentare, la distruzione di domanda dovrebbe continuare.
Nel nostro scenario di base, i prezzi di gas ed energia diminuiscono nei prossimi mesi, ma rimangono persistentemente superiori alla media a 5 anni. La volatilità resta una minaccia mentre procede la transizione verso fonti energetiche più pulite.
Le principali fonti di incertezza sono dovute ai rischi geopolitici e alle condizioni metereologiche.