Con un giorno di anticipo rispetto al 2014, da domani gli operai non lavoreranno più per il Fisco italiano. In altre parole, dopo 132 giorni lavorativi, dal 13 maggio potranno festeggiare il giorno di liberazione fiscale.
Come si è arrivati alla data del 13 maggio? L’Ufficio studi della Cgia ha preso in esame il reddito disponibile di un operaio tipo (con moglie e figlio a carico e uno stipendio mensile netto che con il bonus degli 80 euro sale a 1.631 euro) e lo ha suddiviso per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così il guadagno medio quotidiano. Successivamente, si è proceduto considerando l’ammontare delle imposte, delle tasse e dei contributi “gravanti” sul reddito e sui consumi che questo contribuente tipo versa allo Stato (pari a 9.627 euro), suddividendolo per il guadagno giornaliero. Il risultato di questa operazione (pari a 132 giorni) individua nel 13 maggio la data a partire dalla quale questo operaio tipo lavorerà per sé e non più per il fisco. Rispetto all’anno scorso ha guadagnato un giorno, grazie bonus mensile degli 80 euro.
Per gli impiegati con redditi superiori ai 24mila euro, invece, l’attesa dovrà protrarsi fino al 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus Renzi dovranno lavorare per il fisco italiano per ben 173 giorni.
Un puro esercizio teorico, fa notare la Cgia, che comunque mette in evidenza il forte peso fiscale che grava anche sui redditi da lavoro dipendente.