Dall’America al Vecchio continente, passando per Egitto, India, Cina e Giappone, la Danieli di Buttrio fa incetta di ordini per impianti all’insegna del green steel. “Acciaierie – spiega il presidente del Gruppo Gianpietro Benedetti – che traducono la sostenibilità in azioni concrete, senza limitarsi ai proclami”. Tra le commesse più importanti di questi giorni c’è quella dell’americana Cmc, che conferma ancora una volta la fiducia a Danieli.
E’ stato siglato l’antivigilia di Natale l’ordine per il quarto impianto Micromill Mida. La commessa vale complessivamente 380 milioni di dollari, 150 dei quali per le forniture da parte della multinazionale di Buttrio.
“La prima mini acciaieria ci è stata ordinata dalla Cmc (Commercial metal company) 17 anni fa – spiega Benedetti. All’epoca si trattava di un prototipo e il ceo di allora, Clyde Seling, si assunse un rischio rilevante. La conferma di questi giorni da parte dell’attuale ceo Barbara Smith conferma la validità di questa tecnologia, che grazie all’innovativo sistema Digimelter Danieli consente di produrre acciaio pulito con energia solare ed eolica”.
“Gli Stati Uniti – prosegue il presidente del Gruppo Danieli – sono molto sensibili a questo genere di innovazione. Gli impianti in questione negli Usa sono a questo punto 8. L’Europa si è dimostrata più lenta. Il primo impianto sarà quello delle acciaierie Beltrame in Romania”.
Benedetti descrive gli impianti Mida come un concentrato di innovazione e tecnologia, frutto di brevetti depositati negli ultimi 15 anni. Oggi intanto il presidente dell’India, Droupadi Murmu, ha inaugurato il laminatoio Danieli Wide Plate Mill per lo stabilimento di Hyderabad della Midhani, struttura di rilevanza nazionale dell’impresa del governo indiano. Sempre di questi giorni è la notizia che Aqs, the Algerian Qatari Steel Company, uno dei maggiori produttori di acciaio in Algeria, investirà con Danieli per migliorare e implementare i propri impianti.