La congiunzione di diversi fattori suggerisce di comprare o ristrutturare casa: mercato del mattone svalutato, ampia offerta di immobili, incentivi statali, tassi creditizi ai minimi storici e un tessuto bancario che, dopo anni, sta riaprendo i rubinetti. Si tratta di un mix di fattori positivi per le famiglie che, però, potrebbe non durare a lungo. I prezzi di vendita delle abitazioni sono calati, pur non crollando in maniera generalizzata. Chi non ha urgenza di realizzare, infatti, ha preferito comunque mantenere invenduto l’immobile, in attesa di tempi migliori.
“A spanne possiamo stimare un calo dei prezzi, rispetto ai massimi del 2007, del 40% – spiega Lino Domini, presidente degli agenti immobiliari Fimaa di Udine – a deprezzarsi di più sono state le abitazioni senza costanti manutenzioni e che, dopo l’entrata in vigore delle classi energetiche, presentano i maggiori consumi”.
Calo dal doppio significato
I tassi bancari sono ai minimi storici, trascinati verso il basso dal costo del denaro fissato dalla Banca centrale europea. Rispetto all’ultimo rilevamento della Banca d’Italia, infatti, nella nostra regione un mutuo superiore a 125mila euro viene proposto mediamente a un tasso variabile del 2,04% oppure a un indice fisso del 4,88 per cento. È uno ‘stato di grazia’ che non è destinato a durare ancora a lungo, viste le previsioni inflattive per il prossimo anno.
Guardando ai dati statistici, l’erogazione dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto della casa, però, negli ultimi tre anni è più che dimezzata: basti pensare che nei primi tre mesi dell’anno gli istituti di credito avevano prestato 286 milioni nel 2011 e appena 111 milioni quest’anno.
Il vento è cambiato
“Dallo scorso maggio, però, il vento è cambiato” annuncia Giuseppe Graffi Brunoro, rappresentante regionale dell’Associazione bancaria italiana (Abi).
“Le banche, cioè, hanno ricominciato a stipulare contratti di mutuo alle famiglie – continua il banchiere, alla guida anche del sistema del credito cooperativo – è un fenomeno che sta prendendo piede più o meno tra tutti gli istituti presenti in Friuli”.
Famiglie meglio delle aziende
Va detto che la stretta dei finanziamenti (credit crunch) non poteva durare a lungo, perché proprio sulle erogazioni le imprese bancarie creano il proprio margine di profitto. In questo momento prestare denaro alle aziende rimane ancora molto rischioso e, pertanto, le banche stesse hanno ricominciato a riaprire il rubinetto in favore delle famiglie. Lo fanno, però, con maggiore attenzione rispetto agli entusiasmi irresponsabili della corsa al mattone di appena dieci anni fa.
“Non basta più soltanto la garanzia, come l’ipoteca sull’immobile – spiega Graffi Brunoro –, ma è fondamentale il merito creditizio delle famiglie, ovvero la valutazione sulla loro capacità di reddito oggi e domani”.
Fenomeno confermato anche dagli intermediari del mattone.
“È vero: le banche hanno ricominciato a prestare denaro – conclude Domini – con 20mila euro in tasca e un reddito mensile che è tre volte la rata del mutuo si è già un buon cliente”.
E’ l’ora giusta per comprare casa
La congiunzione di diversi fattori suggerisce di acquistare o ristrutturare
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