Negli ultimi giorni il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint, ha riferito di aver ricevuto due telefonate da altrettanti imprenditori friulani che avrebbero l’intenzione di recuperare dallo stabilimento Eaton di Monfalcone alcune maestranze. Nel primo caso una ventina di operai, nel secondo soltanto due. Un moto di speranza in una storia che di momenti di luce ne ha visti, dall’inizio, ben pochi. Nel frattempo i sindacati rinnoveranno la richiesta di riconvocazione al Ministero dello Sviluppo Economico, mentre, sentiti i capigruppo, è stato fissato un consiglio comunale per il 19 febbraio alle 20.30. Il gruppo consiliare de La Sinistra per Monfalcone, dal canto suo, ha richiesto un ordine del giorno unico che miri “al ricollocamento nelle maggiori aziende del territorio, con un’azione incisiva da parte di Governo e Regione nei confronti di Fincantieri o di altre realtà produttive del territorio per il riassorbimento delle maestranze”. Anche se, per molti, l’opzione A, vale a dire il mantenimento del sito produttivo, rimane l’opzione migliore e quella da seguire.
Nel frattempo, da parte delle autorità ecclesiali del Decanato di Ronchi, Monfalcone e Duino è arrivata la più ampia solidarietà. A rappresentare laici e clero il decano don Renzo Boscarol, arciprete di Ronchi, delegato dell’Arcidiocesi goriziana per il lavoro, che già aveva accompagnato l’arcivescovo Redaelli nella visita di qualche giorno fa.