Diffondere la cultura dell’innovazione digitale e accrescere la consapevolezza dei vantaggi derivanti da un utilizzo più avanzato del web per il Made in Italy sono i principali obiettivi del progetto «Made in Italy: Eccellenze in digitale», promosso da GOOGLE in collaborazione con UNIONCAMERE. Il compito di supportare le imprese nel percorso di digitalizzazione è stato affidato ad alcuni giovani, formati da Google e UNIONCAMERE, che per 6 mesi saranno ospitati in 52 Camere di Commercio in tutta Italia.
Evelyn Marchesin, pordenonese, 24 anni, laureata in Economia Aziendale a Udine e Gabriella De Domenico, pordenonese, 26 anni, laureata in Sviluppo Locale Comparato a Trento, sono state scelte per favorire la digitalizzazione delle imprese dei settori del LEGNO – ARREDO E DELLA MECCANICA – COMPONENTISTICA all’interno del territorio della CAMERA DI COMMERCIO DI PORDENONE.
Affiancate da un tutor, le giovani digitalizzatrici svolgeranno attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online, sfruttando così le opportunità offerte da Internet per far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del Made in Italy.
«Analizzeremo il livello di digitalizzazione delle imprese del settore del Legno – Arredo e della Meccanica – Componentistica di riferimento residenti nel territorio di Pordenone, promuovendo le opportunità offerte alle imprese. Una volta raccolte le manifestazioni di interesse, individueremo e selezioneremo le imprese beneficiarie del progetto, implementando e condividendo con esse un programma di lavoro per la loro digitalizzazione».
Sebbene tra il 2012 e il 2013 le ricerche globali su Google legate al made in Italy siano aumentate del 12%, esiste ancora un forte gap tra le nostre produzioni di qualità e loro presenza online. Anche perché solo una quota minima delle nostre imprese sfrutta tutte le potenzialità di Internet per accrescere il proprio fatturato. Tra le Pmi manifatturiere, la stragrande maggioranza delle quali ha un proprio sito web ma solo il 16% fa attività di e-commerce. E’ dunque evidente quali siano le opportunità che si aprono per le eccellenze italiane.