Il Consiglio di Amministrazione di Eurotech ha esaminato e approvato in data odierna i risultati dei primi nove mesi del 2021.
La raccolta ordini nel corso del terzo trimestre ha confermato la netta ripresa già vista nei primi due trimestri dell’anno, con un trend di crescita sugli ultimi 12 mesi a +50%.
Nel terzo trimestre abbiamo assistito alla conferma dell’inversione di tendenza sul fatturato, con una crescita del 5,1% rispetto al corrispondente trimestre del 2020 (a cambi storici) e del 24,4% rispetto al secondo trimestre.
Il livello di fatturato complessivamente raggiunto nei primi nove mesi non ha consentito tuttavia l’attivazione della leva operativa, e questo ha impattato negativamente sui margini operativi, insieme ai costi non ricorrenti.
I costi operativi sono sotto controllo e sono rimasti stabili anno-su-anno, seppure sia stata rafforzata la struttura di vendita e marketing per incrementare l’efficienza e l’efficacia nella capacità di go-to-market.
Nel terzo trimestre, l’EBITDA è stato di sostanziale breakeven mentre nei nove mesi l’EBITDA è stato influenzato dall’andamento del fatturato e dei costi non ricorrenti.
I ricavi consolidati dei primi nove mesi 2021 sono stati pari a Euro 43,95 milioni, rispetto a Euro 52,57 milioni dei primi nove mesi del 2020, con un decremento del 12,5% a cambi costanti. A cambi storici il decremento è del 16,4%, con una netta inversione di tendenza rispetto al dato di 26.1% evidenziato nei primi sei mesi del 2021.
Il Nord America ha generato un fatturato pari al 48% del totale (nove mesi 2020: 38%) seguito dal Giappone con il 29% (nei nove mesi del 2020 era al 33,0%), mentre l’area europea rappresenta il restante 23% (nove mesi 2020: 29%).
Il primo margine del periodo in esame, in termini di incidenza sul fatturato, si attesta al 47,4%, e va a confrontarsi con un’incidenza del 53,0% nei nove mesi del 2020. L’impatto dei maggiori costi sostenuti per l’approvvigionamento dei componenti in condizioni di scarsità degli stessi è stato di circa 2 punti percentuali. La restante variazione è invece da attribuire ad una fluttuazione legata al diverso mix di prodotti venduti, che è correlato al diverso peso delle aree geografiche sul fatturato totale.
Nei nove mesi di riferimento i costi operativi al lordo delle rettifiche operate e al netto dei costi non ricorrenti ammontano a Euro 25,06 milioni, rispetto a Euro 25,65 milioni dei primi nove mesi del 2020. A cambi storici si evidenzia un decremento dei costi del 2,3% mentre a cambi costanti la variazione è incrementale del 2%.
I costi non ricorrenti, generati in particolar modo nei primi sei mesi dell’anno, ammontano a Euro 1,47 milioni e derivano per la maggior parte dalla risoluzione del rapporto tra la Società e il precedente amministratore delegato, definito in data 23 marzo.
L’EBITDA adjusted nei primi nove mesi ammonta a Euro -1,64 milioni (-3,7% dei ricavi), rispetto ad Euro 4,87 milioni nel 2020 (9,3% dei ricavi). Considerando anche i costi non ricorrenti, l’EBITDA è pari a Euro -3,11 milioni.
L’EBIT adjusted, ovvero il risultato operativo al netto dei costi non ricorrenti dei primi nove mesi del 2021 è stato di Euro -5,06 milioni (-11,5% dei ricavi), rispetto a Euro 1,80 milioni nei primi nove mesi del 2020 (3,4% dei ricavi). Il risultato operativo (EBIT) comprensivo dei costi non ricorrenti ammonta a Euro -6,53 milioni.
In termini di risultato netto di Gruppo, il valore dei primi nove mesi è di Euro -6,89 milioni, mentre era di Euro 0,67 milioni nei nove mesi del 2020. Questo andamento riflette sia la contrazione dell’EBIT che il differente carico fiscale delle controllate, e il fatto che non sono state contabilizzate imposte anticipate sulle perdite fiscali stimabili sul periodo.
Il Gruppo presenta al 30 settembre 2021 una posizione finanziaria con cassa netta positiva di Euro 4,8 milioni, rispetto ad un importo di Euro 8,5 milioni al 31 dicembre 2020.
Le disponibilità liquide del Gruppo sono pari a Euro 33,4 milioni al 30 settembre 2021, mentre erano di Euro 41,2 milioni a fine 2020. La gestione operativa ha generato cassa per Euro 0,8 milioni, mentre sono stati utilizzati Euro 4,3 milioni per investimenti ed Euro 4,7 milioni per rimborso di finanziamenti passivi.
Il capitale circolante netto ammonta a Euro 13,1 milioni al 30 settembre 2021, rispetto a Euro 15,8 milioni al 31 dicembre 2020 ed a Euro 12,6 milioni al 30 giugno 2021, con un leggero incremento correlato alla crescita del fatturato sul terzo trimestre.
Il patrimonio netto del Gruppo ammonta a Euro 113,3 milioni (Euro 118,9 milioni al 31 dicembre 2020).
Per quanto attiene il portafoglio ordini per il 2022, ad oggi è superiore del 50% rispetto a quello di inizio 2021 per l’anno in corso, in ulteriore crescita rispetto al +30% registrato a fine giugno.
Il portafoglio ordini a fine settembre sarebbe sufficiente per sostenere una crescita YoY nel 2021 del 7%, a parità di cambi, ma il perdurare dello shortage di componenti elettronici potrebbe implicare un allungamento dei tempi di conversione dell’ordinato in fatturato. Il Gruppo è quotidianamente attivo per minimizzare gli impatti di questo shortage.
Proseguono le attività di scouting sui potenziali target di crescita inorganica: il Management Team sta valutando una short list di candidati.