Il Cda di Fincantieri ha approvato oggi una semestrale decisamente positiva. Il gruppo, infatti, chiude il periodo al 30 giugno 2016 con un utile di 5 milioni, a fronte dei 19 milioni di perdita registrati a giugno 2015, e un carico di lavoro complessivo da record, pari a 21,8 miliardi.
“Come sottolineato in occasione della presentazione del Piano Industriale e largamente anticipato durante l’IPO, Fincantieri ha gestito negli ultimi anni la più lunga crisi della cantieristica per navi da crociera, attraverso una attenta ristrutturazione che, pur avendo inciso sul personale, ha tuttavia conservato il know-how ingegneristico e produttivo del Gruppo”, ha commentato a margine della riunione del Cda l’ad Giuseppe Bono. “Tale strategia si è rivelata vincente e ha permesso a Fincantieri di cogliere le enormi opportunità del settore crociere, la cui domanda è ripartita, tumultuosa, nel corso del 2015, nonché di raggiungere accordi fondamentali come quello recentemente annunciato con il ministero della Difesa del Qatar, che ha consentito a Fincantieri di raggiungere la leadership mondiale anche nel settore della cantieristica militare, oltre a quelli delle crociere e offshore”.
“Nel primo semestre del 2016 il Gruppo ha, inoltre, confermato la propria capacità di consegnare progetti ad alta complessità nei tempi contrattuali, lasciandosi alle spalle le difficoltà operative del 2015 nonostante l’azienda si trovi attualmente a gestire il sostanziale raddoppio dei volumi produttivi, e consegnando quattro navi da crociera, tra cui ben tre prototipi, in quattro cantieri diversi e per quattro clienti diversi. Infine, pochi giorni fa abbiamo concluso uno storico accordo di joint venture con China State Shipbuilding Corporation, che ci consentirà di presidiare lo sviluppo della nascente ed estremamente promettente industria crocieristica cinese e asiatica”, analizza Bono.
“Gli importanti successi commerciali conseguiti nei primo semestre del 2016 ci portano a un livello di carico di lavoro senza precedenti e insieme agli ottimi risultati gestionali ed economici ci consentono di confermare gli obiettivi del Piano Industriale, in termini di sviluppo dei ricavi, aumento della redditività, generazione di cassa e remunerazione degli azionisti”, ha concluso Bono.