Si è tenuto oggi, presso la sede di Friulia, l’evento che celebra il 50esimo anniversario di Friulia, la finanziaria regionale. L’incontro, alla presenza della presidente della Regione Debora Serracchiani, del presidente di Friulia Pietro Del Fabbro e del direttore generale Carlo Moser, ha voluto ribadire e confermare l’impegno di Friulia a servizio delle imprese, ma anche ricordare la lungimiranza dei fondatori della finanziaria, capaci di credere in uno strumento innovativo come il private equity per supportare lo sviluppo del territorio.
All’incontro, che si è tenuto nel gremito auditorium di Friulia a Trieste, erano presenti anche i past president dei Friulia e numerose imprese che in questi anni hanno trovato in Friulia un partner finanziario e manageriale per la crescita.
L’incontro è stata l’occasione per tirare le fila delle attività condotte finora, ma soprattutto per condividere le linee guida che tracceranno il percorso futuro della finanziaria. Il Piano strategico 2018-2020 punterà infatti a creare una forte holding regionale a supporto della crescita e del consolidamento delle PMI regionali anche in ambiti non coperti dall’offerta dei mercati del private equity, e del debito. “Oggi supportiamo le imprese non solo dal punto di vista finanziario, ma anche per gli aspetti gestionali”, dichiara del Fabbro. “Finanziamo le loro necessità di crescita – siano esse nuovi mercati da esplorare o nuove linee di produzione da costruire – e spesso mettiamo a loro disposizione le nostre competenze manageriali affiancando gli imprenditori nei momenti più complessi. Penso, ad esempio, alla gestione del passaggio generazionale. Per i prossimi anni porteremo avanti il nostro modello di private equity ‘gentile’ con partecipazioni di minoranza che al termine dell’intervento (circa 5 anni) restituisca le quote ai soci, riteniamo che sia fondamentale che l’imprenditore mantenga sempre la guida della sua azienda”.
Il supporto di Friulia si va infatti sempre più orientando verso il supporto consulenziale all’imprenditore e al management. Ai prodotti tradizionali (private equity e finanziamenti per le PMI) Friulia sta introducendo anche nuovi servizi e azioni come il money&coaching, i minibond e gli strumenti per il rilancio aziendale. “Questi sono gli obiettivi che ci siamo posti e che continueremo a perseguire anche grazie ad una maggiore integrazione tra i diversi strumenti regionali attualmente in campo per diventare un unico punto di riferimento in grado di rispondere alle esigenze di crescita delle PMI regionali” ha proseguito del Fabbro.
Obiettivi a lungo termine che partono dal dato di fatto che l’impegno attuale di Friulia verso il territorio è consistente: al 30 giugno 2017 il capitale investito ammonta a 165 milioni di euro con 95 aziende partecipate in portafoglio il cui fatturato aggregato è pari a circa 2 miliardi di euro e oltre 11 mila dipendenti (equivalenti a circa il 6,7% del fatturato e a circa il 6,1% dei dipendenti delle società di capitali con sede in Friuli Venezia Giulia). Gli investimenti complessivi nel quadriennio 2014-17 sono stati pari a 62 milioni di euro in 40 aziende, in gran parte PMI. Nell’ultimo quadriennio il Consiglio di Amministrazione ha deliberato 88 milioni di euro di investimenti per le imprese del territorio per un totale di 49 operazioni.
“In questi anni abbiamo interiorizzato i valori costruiti negli ultimi 50 anni perché riteniamo che nelle radici risieda la linfa che porta al nostro presente – sostiene il direttore generale Moser – Il contesto economico in cui ci muoviamo oggi è sempre più complesso, caratterizzato dal crollo del costo del debito bancario, dall’azzeramento dei dividendi delle controllate e da un costo crescente della compliance. In questi anni abbiamo dovuto necessariamente aumentare il livello di efficienza nel supporto alle aziende del territorio. Il management di Friulia in questi anni si è focalizzato su un maggior presidio del rischio, un incremento della redditività degli investimenti e un efficientamento dei costi di gestione. Obiettivi in gran parte già raggiunti. Il portafoglio è oggi di elevata qualità, il profilo del rischio in netto miglioramento oltre che i costi di gestione in costante calo (dal 2013 al 30 giugno 2017 complessivamente del 15%). Su queste solide basi poggia il nostro futuro”, ha dichiarato Moser.
“Friulia, oggi – ha dichiarato il professor Roberto Grandinetti (Università di Padova) – è un player rilevante nel mercato italiano del private equity: nel 2016 il Friuli Venezia Giulia è la quinta regione per numero di operazioni effettuate, dopo Lombardia, Emilia-Romagna Veneto e Lazio. La storia ci ha insegnato che l’autonomia gestionale di Friulia è una condizione essenziale perché possa svolgere in modo efficace il suo compito, Friulia ha imparato in questi anni ad essere un operatore di private equity di primo livello e grazie al suo modo di operare sul mercato è riuscita a sostenere le strategie di crescita e di rafforzamento competitivo di un numero non marginale di imprese regionali, senza rinunciare ai propri obiettivi di redditività. Quanto più lo riuscirà a seguire questo orientamento anche in futuro, tanto più la Regione disporrà di una leva di politica industriale di grande valore”.