Taglio del nastro, a Sacile, per la Garbellotto, che ha deciso di cambiare sede, passando dal Veneto al Fvg. All’inaugurazione erano presenti anche i governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga e il giornalista vignaiolo Bruno Vespa.
Nata oltre due secoli fa a San Fior per volere di Giuseppe Garbellotto (capostipite della famiglia) l’azienda inizia sin da subito la produzione di botti e barriques. Visto l’enorme successo riscontrato, la famiglia decide nel primo dopoguerra di aumentare la produttività spostandosi prima in centro a Conegliano (vicino alle attuali poste) e poi, dopo il secondo conflitto mondiale ed i relativi bombardamenti, lungo la nuova circonvallazione della Città del Cima (la strada Pontebbana).
Ora la Garbellotto, gestita dall’ottava generazione della famiglia, cambia sede. A Sacile ha realizzato un nuovo stabilimento denominato “Intelligenza Artigianale” che va ad unire la tradizione alla tecnologia avanzata: 3 linee robotizzate che alleggeriscono il lavoro dei bottai e lo rendono più sicuro e preciso. Grazie alla pluriennale collaborazione con l’Università di Udine, la Garbellotto ha sviluppato diversi brevetti.
Con l’innovazione Botti & Barriques NIR® si riesce a garantire l’aroma alle botti. Il brevetto si basa sul principio della “radiografia” alle doghe, legname che poi viene suddiviso nelle categorie aromatiche: Struttura, Spezie, Dolce ed Equilibrio. Con il brevetto DTS (Digital Toasting System) la tostatura viene garantita grazie a dei sensori collegati ad un tablet. Rispetto alla tostatura tradizionale, con quella digitale si riesce ad eliminare le variabili aromatiche sgradevoli provocate dagli sbalzi di temperatura del focolare. L’ultima invenzione in ordine di tempo (2020) è il tino 4.0 che garantisce il controllo della fermentazione tramite un app.
Si utilizza principalmente il Rovere, il re dei legni, delle foreste Francesi (Allier, Never etc.) e della Slavonia, dove l’azienda possiede una segheria per il taglio e la pre-selezione del legno a km0.
Per realizzare il nuovo stabilimento ribattezzato “intelligenza artigianale”, la Garbellotto ha acquistato 70 mila mq, ne occupa attualmente 50 mila dei quali 15 mila coperti. Per la costruzione sono state coinvolte oltre 100 aziende friulane e venete. Il trasferimento è stato rallentato dall’emergenza sanitaria, ma l’azienda non si è voluta fermare, per proiettare nel futuro l’arte del bottaio.
I Fratelli Garbellotto attraverso l’inaugurazione dello stabilimento desiderano lanciare un segnale di speranza e di rinascita. “Si può ripartire, si deve ripartire”, afferma Piero Garbellotto, Ceo dell’azienda, che prosegue “gli insegnamenti ci arrivano dal passato, nostro Nonno Giobatta ha ricostruito l’azienda dopo la Prima Guerra Mondiale, nostro padre comm. Pietro dopo la seconda. Ora tocca noi superare la crisi sanitaria mondiale e guardare avanti con ottimismo, perché un imprenditore ha il dovere di avere l’ottimismo”.
“L’azienda desidera ringraziare le istituzioni friulane e venete che hanno permesso di realizzare questo stabilimento in tempi celeri. Se le istituzioni marciano insieme all’azienda privata, credo che non ci sia concorrenza che tenga al Made in Italy” conclude Piero Garbellotto.
I NUMERI: 245 anni, otto generazioni, 70.000 mq complessivi a Sacile, 50.000 mq utilizzati, 15.000 mq coperti, 80 dipendenti, 20 milioni di fatturato, esportazioni in tutto il mondo.