Dopo 14 anni, polemiche, stop e ripartenze, Gas Natural ha annunciato la sua rinuncia definitiva al progetto del rigassificatore di Zaule. La società ha inviato un documento ufficiale al Ministero dello sviluppo economico italiano. “Prendiamo atto con soddisfazione della definitiva rinuncia di Gas Natural alla realizzazione del rigassificatore nell’area di Zaule, a Trieste”, dichiara l’assessore ad Ambiente ed Energia del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, ricordando che già nel luglio 2004, allora nelle vesti di presidente della Provincia giuliana, espresse “forti perplessità per un insediamento non compatibile con il corretto sviluppo delle attività portuali”.
“La scelta comunicata da Gas Natural – aggiunge Scoccimarro – rientra perfettamente nella linea programmatica espressa in campagna elettorale dall’attuale governatore della Regione, Massimiliano Fedriga e – conclude l’assessore – è una posizione condivisa anche da tutte le forze politiche nell’arco degli ultimi anni”.
“Una vittoria del territorio raggiunta dopo una lunga e tenace lotta, che non si è mai fermata nel corso della legislatura regionale appena trascorsa. Una soddisfazione che ricompensa di tanto impegno messo da cittadini, associazioni e istituzioni, e un problema di meno per chi ha raccolto la nostra eredità”. Lo ha affermato la deputata del PD Debora Serracchiani, già presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, commentando la definitiva rinuncia di Gas Natural alla realizzazione del rigassificatore nell’area di Zaule, a Trieste.
“La svolta per noi si colloca nel momento in cui – ha indicato Serracchiani – il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha dichiarato non strategica l’infrastruttura energetica. Le ragioni dello sviluppo della portualità regionale, che rimane un punto cardinale a prescindere dal colore delle amministrazioni, hanno avuto il sopravvento su un progetto nel quale qualcuno ha creduto, ma – ha concluso – moltissimi altri no”.