L’assemblea degli azionisti di Generali, riunitasi oggi a Trieste, ha approvato a grande maggioranza, con il 99,9%, il bilancio di esercizio 2014 e la distribuzione di un dividendo di 60 centesimi per azione, in crescita del 33% rispetto all’esercizio precedente.
“Il settore assicurativo – ha spiegato nel suo intervento il presidente Gabriele Galateri di Genola (nella foto) – continua ad avere importanti potenzialità di crescita non solo nei Paesi emergenti, ma anche in quelli cosiddetti sviluppati, dove le nuove sfide per contrastare i rischi si chiamano salute, invecchiamento della popolazione, rischi professionali e ambientali”.
“Generali – ha aggiunto – ha avviato un dialogo, a livello nazionale ed europeo, sul ruolo che il settore può giocare nel promuovere il finanziamento delle infrastrutture, delle piccole e medie imprese, e in generale nelle forme di investimento di lungo periodo, che sono fondamentali per rilanciare la crescita economica”.
Il Ceo Mario Greco ha, poi, giudicato positivamente l’andamento nelle quattro grandi aree d’interesse della compagnia.
“In Italia – ha dichiarato Greco – l’anno è stato straordinariamente positivo, anche se in un contesto economico difficile per il Paese e per noi”.
La crescita registrata è stata del 31% nel ramo vita e del 21% in quello danni. In Germania la crescita è stata dell’11% nel ramo vita e del 25% in quello danni. La Francia fa registrare un aumento del 6% nel ramo vita.
Infine, per l’Europa dell’Est, dove a gennaio è stata completata l’acquisizione di Gph, è stato registrato un calo del 15% per il ramo vita, dovuto soprattutto al cambiamento normativo avvenuto in Polonia sui prodotti a rendimenti garantiti, e un aumento del l’1% nel ramo danni.
Da segnalare, infine, che aumenta di cinque punti percentuali il peso degli investitori istituzionali esteri nella compagine azionaria della compagnia assicurativa triestina. Dal prospetto dell’assemblea, i fondi esteri raggiungono il 20,97% delle azioni della compagnia del Leone, rispetto al 15,28% registrato lo scorso anno; mentre nel 2012 era appena del 9,2 per cento. Tra di essi ricompare il fondo Blackrock, assente nel 2014 e quest’anno tra i maggiori azionisti con il 2,61 per cento.