La maggior parte del territorio friulano è montano: con 37 Comuni nella provincia di Udine occupa il 43% del territorio provinciale e il 27% dell’intero territorio regionale, che proprio in montagna registra la prevalenza dei piccoli Comuni. La crisi economica globale insiste particolarmente sulle zone montane, con la riduzione drastica delle risorse dedicate ai servizi pubblici e alle infrastrutture in aree sempre più scarsamente popolate.
I dati Istat riportati in una recente ricerca dell’Ires parlano chiaro: negli ultimi anni la popolazione residente nelle aree montane della provincia di Udine è diminuita di oltre 2.500 unità, con un calo del 4,7% registrato negli ultimi 10 anni, arrivando a contare il 9,5% della popolazione provinciale. Di pari passo al declino socio demografico si rileva quello economico dell’area montana, la crisi ha colpito soprattutto l’occupazione maschile nell’industria e la tendenza ormai di lungo periodo è il significativo impoverimento del tessuto produttivo: il numero di imprese attive con sede nei territori montani ha avuto una flessione negli ultimi anni di almeno il 2% e solo l’8% di imprese attive in tutta la provincia di Udine ha sede in area montana.
Come imprendere, vivere e ripensare la Montagna sarà al centro, venerdì 15 e sabato 16 novembre, di un intenso workshop e incontri pubblici che la Coop Cramars, presieduta da Vanni Treu, organizza con il Future Forum, nell’ambito della sezione “Il Futuro delle Città”.
Esperti da tutta Italia tra economisti, urbanisti, ingegneri, imprenditori e paesaggisti impegnati nel rilancio delle Terre Alte si incontreranno per due giorni a Tolmezzo: l’iniziativa sarà anche l’occasione per lanciare l’imminente progetto di “Osservatorio della Montagna” che Coop Cramars realizzerà all’inizio del prossimo anno.
“È dal 2005 che non esistono raccolte dati o studi di settore sulla Montagna da parte dell’istituzione Regionale – spiega il presidente Treu -. Perché la Montagna non sia vittima oltre che dallo spopolamento anche dall’abbandono delle istituzioni, è necessario approfondire la conoscenza dell’esistente: per questo a partire dai primi mesi del prossimo anno raduneremo una serie di ricercatori di chiara fama a livello regionale per uno studio e una raccolta di dati sul 2013 che ci faccia comprendere cosa ha comportato la crisi nel territorio montano della nostra regione”.
Venerdì 15 novembre, intanto, la saletta del Museo Gortani di Tolmezzo ospiterà dalle 14 il Focus Group “Intraprendere in montagna”: un appuntamento a numero chiuso per un massimo di 20 partecipanti dove affrontare le nuove opportunità di sviluppo che, malgrado la crisi, potrebbero aprirsi in territorio montano, a partire dalle risorse naturali di cui la montagna dispone. Il funzionario Ocse Raffaele Trapasso sarà a disposizione dei partecipanti insieme al docente del Politecnico di Torino Alberto Di Gioia, l’ingegnere di Trentino Sviluppo Luca Capra, che ben conosce la realtà friulana avendo seguito da vicino la nascita di Agemont, Erwin Durbiano dell’associazione Dislivelli: agli interventi introduttivi dei relatori seguiranno lavori in piccoli gruppi a diretto contatto con i partecipanti.
“Pensare e vivere in montagna” è l’incontro pubblico che si svolgerà, sempre venerdì 15 con inizio alle 17, presso la Comunità Montana della Carnia a Tolmezzo. A fronte del costante declino demografico ed economico di cui la montagna soffre da anni, quali sono le possibilità che la montagna ha di riprendersi quel ruolo economico che ha ricoperto per millenni? Questa la principale domanda a cui gli esperti cercheranno di dare risposta attraverso un report Ocse sulle aree rurali montane ma anche parlando di nuovi processi e attrattività dei territorio alpini contemporanei e di come supportare l’innovazione nelle aree montane. Sabato 16 novembre, ultimo appuntamento con l’incontro “Il senso dei luoghi di Montagna” nella sede della Comunità Montana, a Tolmezzo alle 10.30. Ricucire le trame dei luoghi della Montagna per stimolare ospiti e residenti delle valli alpine a mettersi in gioco per il rilancio economico, sociale e culturale della montagna. Con questo incontro si punta dritto al cuore dei problemi delle terre alte: la marginalizzazione, l’abbandono, il degrado ambientale, la colonizzazione turistica, il declino o la scomparsa delle culture locali. Problemi causati da quella “cancellazione dei luoghi” che ha caratterizzato i processi di trasformazione territoriale dell’ultimo secolo. Presenti Mauro Varotto del Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova, il docente Alberto Gioia, Bernhard Deutsch, che sviluppa progetti regionali e comunitari per il risparmio energetico.