Le imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia dimostrano una capacità di resilienza maggiore rispetto al resto del paese: migliorano la situazione occupazionale e anche la fiducia nell’andamento della propria attività economica.
A fotografare la situazione è l’Osservatorio curato per Confcommercio del Friuli Venezia Giulia da Format Research.
Alla fine del secondo trimestre 2023 il saldo tra imprese del terziario nuove nate (460) e imprese cessate (472) in regione è sceso al 3%, mentre quello nazionale è calato al 31% (dieci volte superiore). Un dato, osserva il presidente regionale di Confcommercio Giovanni Da Pozzo con i colleghi presidenti di Gorizia Gianluca Madriz, di Pordenone Fabio Pillon e di Trieste Antonio Paoletti, «che conferma la miglior situazione sul territorio quanto a Pil e consumi. E non c’è dubbio che il terziario, pur subendo l’incremento dei costi di produzione, continuerà a trainare l’economia regionale».
L’indagine evidenza il miglioramento della fiducia delle imprese del territorio nell’andamento della propria attività economica. L’indicatore passa da 50 a 51 punti.
Peggiora, al contrario, l’indice dei ricavi. L’indicatore passa a «45» rispetto al precedente «53». Le imprese del terziario continuano a soffrire a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti, delle materie prime, dei trasporti e della logistica.
In miglioramento è invece la situazione occupazionale delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi in regione. Rimane stabile la capacità delle imprese del terziario nel fare fronte al proprio fabbisogno finanziario.
Aumentano le percentuali di imprese che hanno chiesto credito negli ultimi tre mesi e che ricevono interamente il credito del quale hanno bisogno.