Confartigianato torna all’attacco sul Sistri, un sistema mai entrato in funzione perché inefficiente, più volte sospeso proprio per questo motivo, ma inspiegabilmente reintrodotto dal Governo Monti senza che siano stati rimossi i problemi che ne impedivano il funzionamento.
“E’ un sistema nato morto, che rappresenta solo un onere per le imprese – spiega il presidente di Confartigianato Udine Graziano Tilatti (nella foto) – ed è un assurdo che lo si voglia reintrodurre senza risolvere i problemi”.
Per capire se e quanto abbia funzionato questo sistema, già costato 250 milioni di euro ai contribuenti italiani, Confartigianato Udine ha cercato alcune informazioni sul sito web ufficiale, dove campeggia una interessante sezione dal titolo “Dati di utilizzo del sistema Sistri”.
A parte l’evidente refuso – la “S” di Sistri sta per “sistema” quindi scrivere “sistema Sistri” produce un effetto un po’ ridicolo – cliccando su questo link si accede a una pagina con due soli documenti scaricabili: uno relativo ai dati settimanali del biennio 2011-2012 da cui si evince che qualunque sia l’utilizzo monitorato, il suo livello è stato basso a dir poco e per di più in continua contrazione; l’altro documento riguarda i dati di utilizzo in termini di “schede movimentazione” e “registrazioni cronologiche” del 12 luglio 2012.
Cosa abbia di particolare, oppure di rappresentativo questa data non è dato sapere, sottolinea Confartigianato. In ogni caso se è pubblicata si può immaginare che rappresenti una giornata-tipo o addirittura una giornata di ‘elevato utilizzo’. Anche optando per la prima ipotesi e comunque si vogliano leggere i dati (non c’è una riga di spiegazione!) questi ultimi non sembrano proprio rilevanti: in tutta Italia, in 24 ore: 152 schede di movimentazione e 813 registrazioni cronologiche. In tutta Italia.