Il mondo ambientalista locale interviene sull’annuncio fatto dalla giunta regionale di ‘via libera’ al progetto Pramollo, che prevede la realizzazione degli impianti di risalita dall’abitato di Pontebba verso il polo sciistico carinziano e la realizzazione di 600 posti alberghieri, sia in quota, sia a valle.
“Da tempo era chiaro – commenta una nota del Wwf regionale – che la forza inerziale assunta dal procedimento di autorizzazione regionale per la realizzazione del progetto Pramollo Nassfeld era tale da non poter essere arrestata: né le perplessità della giunta Tondo, né quelle di Serracchiani, compagna di partito del sindaco di Pontebba la senatrice Pd Isabella De Monte, potevano costituire ostacolo: dilazioni burocratiche, tentativi di scaricare sui privati, sulla Carinzia, sulle banche le ragioni di uno stop da tanti auspicato, già non erano bastati nel passato”.
Concorrenza in casa
“Perplessità, d’altra parte, ovvie a pensare che l’impianto di risalita rappresenta un cospicuo onere per le esauste casse regionali, a pensare che il sistema Pramollo è palesemente concorrenziale rispetto allo scalcinato sistema Promotur costato al Friuli Venezia Giulia centinaia di milioni e in costante deficit, a pensare che lo sci da discesa, per un complesso di ragioni che qui è superfluo evocare per quanto sono note, è in estremo affanno.
A fugare, se fosse stato possibile, tali perplessità si chiedeva un piano economico di comparto, che valutasse con un arco temporale di previsione decente le ricadute del funzionamento del nuovo impianto sul territorio regionale. Niente da fare”.
“Si è preferito ragionare sulle ricadute della realizzazione edilizia: quel che conta è la spesa in opere edili e meccaniche, e per quanto concerne i bilanci di gestione si vedrà: è la logica rovesciata cui siamo abituati per il comparto delle costruzioni, che dovrebbero essere al traino di esigenze e piani di sviluppo economico e che, invece, pretendono di rappresentare il cuore di questo sviluppo, dai costi finanziari e ambientali elevatissimi”.
Come diceva, in privato, l’ex assessore Violino parlando delle opere infrastrutturali che hanno devastato il Canin per realizzare la fallimentare funivia di Sella Nevea: “Non sarebbe meglio che la Regione assumesse direttamente i pochi che verranno beneficiati dalla costruzione piuttosto che andare a sbancare la montagna? In privato, e prima di autorizzare in giunta gli sbancamenti in argomento”.
Le contromosse
Il Wwf, quindi, indica quali azioni di ripiego ora può adottare l’ambientalismo.
Tutela rigorosa del biotopo Torbiera di Pramollo e delle aree circostanti e dei Sic presenti presso il passo, assieme ad un loro incremento dimensionale e alla redazione urgente di un apposito piano di gestione : “poiché è noto – continua l’organizzazione – che il perimetro dei siti è stato deciso anche con indebito riferimento alle prospettive di espansione del polo sciistico, sarebbe il caso di adeguare le dimensioni dei siti ampliandoli in previsione di possibili incidenze negative determinate dalla presenza di nuova impiantistica”.
Esclusione di nuova edificazione sul passo, anche in area carinziana: è evidente il rischio che l’impianto possa trainare la realizzazione di alberghi e residence in un ambiente già sciaguratamente intasato da cubi di cemento; “il fatto che la cosa si realizzi in Austria, ma a 10 metri dal confine italiano, non può lasciare tranquilli”.
Esclusione di misure finanziarie compensative per i poli Promotur: “sarebbe inaccettabile che realizzare colossali impianti funiviari, con tralicci di 16–18 metri fuori terra, a Pontebba poi desse ragione ad altri soggetti per chiedere sul loro territorio ulteriori interventi in impiantistica da discesa; all’inverso: una spesa così abnorme a favore di iniziative compromissorie del contesto ambientale, dovrebbe motivare un reintegro di risorse a favore del servizio di tutela, selvaggiamente depauperato negli anni recenti”.
Cura edilizia nella ristrutturazione dell’edificato esistente a valle: “Pontebba presenta un contesto urbanistico edilizio già sufficientemente deturpato per non dover sopportare altre manomissioni estetiche, che comprometterebbero in modo esiziale il suo non elevato appeal turistico”.
Attenzione alla progettazione delle stazioni intermedie e di arrivo della seggiovia: “esperienze Doppelmayer presentano una casistica agghiacciante di edificato di qualità men che meno accettabile e totalmente a-contestuale”.
Politica delle contraddizioni
“In conclusione – dichiara la nota del Wwf – è doveroso pretendere che gli interventi approvati non si configurino come palese contraddizione con gli impegni elettorali della giunta Serracchiani in fatto di stop al consumo del suolo e tutela del paesaggio, peraltro proprio ribaditi nel discorso d’insediamento della presidente Debora Serracchiani”.