In merito alla rescissione del contratto per i lavori di copertura dei Parchi primari (Parco Minerali e Parco Fossili) dell’Ilva di Taranto, Cimolai replica ad ArcellorMittal, che aveva elencato una serie di contestazioni di natura economica ma anche relativi “a condotta e atteggiamento di Cimolai durante l’esecuzione dei lavori, soprattutto negli ultimi mesi, che hanno compromesso la fiducia nei suoi confronti” e reputati “incompatibili con la prosecuzione dei rapporti contrattuali inter partes”.
“Fermo restando che in queste ore i vertici e il management della Cimolai sono impegnati nell’individuazione delle migliori soluzioni per garantire la riconsegna delle aree in massima sicurezza e stante il fatto che la condotta di ArcellorMittal è allo studio dei legali della Cimolai per la migliore tutela dei propri diritti e della propria immagine reputazionale, in linea con la verità dei fatti e nel rispetto dei cittadini di Taranto, si puntualizza sin d’ora quanto segue”, si legge nella nota dell’azienda pordenonese.
“Cimolai ha eseguito correttamente le opere a essa affidate – ossia il 99,5% del Parco Minerale e il 96% del Parco Fossile – senza alcuna contestazione dei lavori da parte di ArcellorMittal. Ha adito le vie legali seguendo puntualmente tutte le previsioni contrattuali secondo le quali le domande dovevano essere precedute dal tentativo di amichevole composizione. Nonostante le plurime richieste di confronto avanzate dalla Cimolai, ArcellorMittal si è rifiutata di dare seguito alle stesse, rigettando espressamente il contraddittorio. Conseguentemente, l’avvio dell’arbitrato, così come la contestazione delle unilaterali decurtazioni delle somme spettanti alla Cimolai, è una legittima prerogativa contrattuale nonché unica forma legittima di tutela”, spiega la nota.
“I contratti non sono stati rescissi per inadempimento della Cimolai ma ArcellorMittal ha esercitato il diritto di recedere unilateralmente dagli stessi, recesso in relazione al quale la Cimolai si riserva espressamente ogni azione. Cimolai ha ricevuto una convocazione davanti alla Commissione Parlamentare in data 20 ottobre, alla quale non poteva sottrarsi. Marco Sciarra ha rilasciato dichiarazioni totalmente rispondenti ai fatti e in nessun caso ‘false, offensive e irresponsabili’. Il tutto può evincersi dalla registrazione della seduta stessa”, conclude la nota di Cimolai.