Si è concluso il ciclo di incontri che Intesa Sanpaolo ha dedicato alle imprese del settore turistico alberghiero del litorale del Friuli Venezia Giulia. Nelle due tappe, che si sono tenute a Cervignano del Friuli e Lignano Sabbiadoro, sono stati presentati gli strumenti che la Banca offre per il rilancio del settore.
Gli incontri sono stati organizzati nell’ambito delle recenti misure annunciate dal Gruppo a supporto al rilancio del settore turistico duramente colpito dalla crisi sanitaria attraverso iniziative mirate, a partire da un plafond di 2 miliardi di euro a livello nazionale per l’emergenza, a cui si aggiunge il recente plafond di un miliardo di euro, con l’obiettivo di favorire gli investimenti lungo la direzione del turismo sostenibile, per cogliere le sfide e le opportunità del cambiamento in coerenza con quanto delineato dal PNRR. La quota complessiva per il Triveneto è di circa 600 milioni di euro.
Da un’analisi della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo emerge che tra gennaio e giugno 2021, il numero di pernottamenti è quasi dimezzato rispetto allo stesso periodo pre COVID: 825 mila pernottamenti contro più di 1,6 milioni nel 2019, con un calo maggiore per i flussi stranieri (440 mila presenze in meno pari al -60%) rispetto ai turisti italiani (384 mila in meno, pari al -27%). Le due principali destinazioni Lignano, con 593 mila presenze (-46% sul 2019) e Grado con 232 mila presenze (-56% sul 2019), per il forte grado di internazionalizzazione che le caratterizzano (65% delle presenze straniere a Lignano e 73% a Grado) hanno risentito in modo più forte del mancato arrivo dei turisti stranieri a Pentecoste, che apre la stagione estiva, rispetto alle vicine località venete.
A Lignano nei primi 6 mesi del 2019 si è registrata una maggiore tenuta del turismo domestico (-23,5% di presenze italiane contro il -58% di quelle straniere rispetto al 2019) ed un aumento della durata media della vacanza (+4,3 giorni degli italiani rispetto ai 3,3 giorni pre COVID). Se si considerano solamente i flussi turistici del mese di giugno, risulta in modo più evidente il ritorno dei turisti italiani (-5,5% rispetto a giugno 2019) rispetto a quelli stranieri che rimangono ancora dimezzati (-51,8% rispetto a giugno 2019).
A Grado tra gennaio e giugno 2021 il calo delle presenze è stato più accentuato sia per gli italiani (-36%) sia per gli stranieri (-63%), con un allungamento della durata della vacanza passata a 3,9 giorni per gli italiani (rispetto ai 2,9 giorni del 2019) e a 3,6 giorni per gli stranieri (vicina alla durata media di 3,5 giorni del 2019). Il mese di giugno ha segnato una forte accelerazione nelle presenze di italiani che hanno superato del 4% i valori dello stesso mese del 2019 e una maggiore tenuta dei turisti stranieri (-49,6%).
Nei mesi estivi, così come osservato sul litorale veneto, è proseguito l’afflusso massiccio di turisti italiani e stranieri soprattutto dalle provenienze abituali di Austria e Germania, favorito dal prolungarsi del clima favorevole fino a settembre con effetti positivi sull’attenuazione della riduzione complessiva di presenze dell’anno.
“Il litorale del Friuli Venezia Giulia è un territorio di inestimabile valore” sottolinea Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo. “Grazie alle sue ricchezze naturalistiche, culturali ed enogastronomiche ha un’attrattività straordinaria per il turismo locale e internazionale. Per noi è fondamentale garantire il sostegno alle imprese del settore turistico e alberghiero, messo alla prova duramente dall’emergenza sanitaria. Grazie al programma Motore Italia e a plafond dedicati offriamo soluzioni dedicate e in linea con lo sviluppo di un turismo sostenibile come Suite Loan, per migliorare la qualità delle strutture ricettive italiane e S-Loan Turismo con garanzia SACE Green per mitigare il proprio impatto ambientale”.