“L’avvicinamento dei Paesi dei Balcani Occidentali all’Unione Europea è un percorso che ritengo fondamentale per la stabilità e la prosperità di questa regione, così importante per l’Italia per prossimità e legami storici e culturali”, ha sottolineato Marco Elio Rottigni, Chief International Subsidiary Banks Division (ISBD) di Intesa Sanpaolo, nel corso del panel ‘Gli strumenti internazionali a sostegno della crescita economica’, inserito nel programma della conferenza ‘L’Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione’ a Trieste.
“Attraverso la Divisione International Subsidiary Banks, la strategia di proiezione internazionale del Gruppo, che si articola con il presidio di 11 banche commerciali in 12 Paesi in Europa centro e sud-orientale e in Medio Oriente e Nord Africa, ha nei Balcani Occidentali uno dei propri pilastri: in Serbia, Albania e Bosnia, con oltre 4.000 persone, 10 miliardi di asset, più di 200 sportelli e 1,7 milioni di clienti, vantiamo una presenza in molti casi pluriventennale e in posizioni di leadership di mercato, che ci ha permesso di costruire localmente solide relazioni con le istituzioni e i protagonisti della vita economica e civile”, prosegue Rottigni.
“Nell’interesse di un progressivo rafforzamento delle relazioni tra l’Italia e i Paesi della regione, la presenza articolata e radicata del Gruppo Intesa Sanpaolo nell’area può essere vista come un effettivo “ponte con l’Italia”, a vantaggio dello sviluppo delle economie locali, ma soprattutto della crescita dell’attività delle nostre PMI, che interpretano e rappresentano al meglio il “Made in Italy” nel mondo e che necessitano localmente di partner finanziari in grado di supportarne in modo organico i piani di sviluppo e l’integrazione efficace nelle catene globali del valore. La nostra presenza nella regione affianca sinergicamente l’intero sistema-Paese italiano nel valorizzare le potenzialità di questi Paesi, anche alla luce delle rilevanti opportunità di business legate ai processi di modernizzazione, adozione di protocolli ESG e di diversificazione delle loro economie”.
“A titolo esemplificativo posso citare il nostro “Programma di Sviluppo Filiere”, nell’ambito del quale Intesa Sanpaolo, grazie alla collaborazione tra la Divisione International Subsidiary Banks e la Divisione Banca dei Territori, è il primo operatore bancario in Italia in grado di erogare finanziamenti in ottica di filiera e supportare i propri clienti sull’intero ciclo finanziario delle forniture, anche grazie all’estensione del Confirming internazionale che dal 2022 connette 7 diversi Paesi: Italia, Slovacchia, Serbia, Ungheria, Romania, Slovenia e Albania. La collaborazione tra la Divisione International Subsidiary Banks e la Divisione IMI Commercial & Investment Banking consente, inoltre, al Gruppo di essere al fianco di clienti corporate e delle istituzioni finanziarie nel supporto alla crescita e all’internazionalizzazione del business, assicurando un sostegno consulenziale e operativo di ampio respiro per le esigenze di Investment Banking e Finanza Strutturata”.
“Questi esempi virtuosi di sinergie infragruppo permettono di apportare alle economie locali benefici tangibili aiutando lo sviluppo del settore privato in termini di produttività e di apertura all’internazionalizzazione e coniugandosi sempre più con la necessaria attenzione a criteri di sostenibilità ambientale e inclusività. Si pensi ai programmi di finanziamento e sostegno per le piccole e medie imprese in un settore come l’Agribusiness, che non solo è di importanza fondamentale nelle economie dei Paesi dell’area balcanica, ma racchiude anche prospetticamente notevoli opportunità di crescita”, ha detto ancora Rottigni.
“Il nostro impegno nei Balcani occidentali si inserisce nella più ampia strategia di sviluppo del Gruppo nella cd. regione del Mediterraneo allargato (o regione euro-mediterranea). Questa regione, comprendente non solo i Paesi che si affacciano sulle sponde del mare nostrum, ma anche, in un’ottica di filiera, i paesi del centro-est Europa, sta assumendo una crescente rilevanza: basti pensare che il Mediterraneo rappresenta infatti l’1% dei mari della terra, ma vi transitano il 20% del traffico marittimo mondiale e il 27% dei servizi di linea container”.
“Va considerato molto positivamente come uno degli obiettivi principali dell’azione italiana nella regione euro-mediterranea sia di far evolvere la dimensione meridionale della politica europea di vicinato, trasformandola in un vero e proprio “Partenariato mediterraneo”. In questa prospettiva, Intesa Sanpaolo si pone come “riferimento naturale” di tale visione, attraverso la propria presenza strategica nella regione, che comprende anche il solido radicamento in Egitto tramite Alexbank”.
“Infine, sempre in tale ottica di “Partenariato mediterraneo” ricordo che Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana ad aver firmato un Protocollo d’Intesa con l’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, che riunisce 31 parlamenti delle regioni Euro-Mediterranee, per cooperare e creare sinergie in ambiti di interesse comune, in particolare quindi con l’obiettivo di promuovere l’accesso a finanziamenti a favore della sostenibilità e della cooperazione internazionale nel commercio nella regione euro-mediterranea e del Golfo”, conclude Rottigni.