“Il primo semestre del 2016 si chiude con risultati solidi e in crescita significativa che ci consentono di confermare l’obiettivo di 3 miliardi di dividendi per l’intero esercizio”, analizza Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo. “L’utile netto del semestre è di 1,7 miliardi di euro, se a questo sommiamo i 900 milioni di plusvalenza frutto di cessione delle partecipazioni in Setefi e Intesa Sanpaolo Card possiamo affermare che è già stato raggiunto il 90% circa dell’obiettivo di dividendi per il 2016, in una condizione di mercato di particolare complessità”.
“Secondo gli stress test di venerdì scorso siamo l’unica grande banca in Europa che – anche nello scenario avverso – mostra una posizione di capitale in eccesso rispetto ai requisiti previsti dal regolatore. Ci collochiamo ai vertici europei anche in termini di redditività, grazie all’importante contributo di tutte le divisioni della Banca. Stiamo proseguendo – con successo – l’evoluzione verso il modello della Wealth Management Company. Nel secondo trimestre le commissioni crescono del 10% rispetto al primo trimestre. Nei due ultimi anni e mezzo il flusso netto di risparmio gestito è stato di 64 miliardi, abbiamo raggiunto già gli obiettivi di Piano. Il 50% circa dell’utile prima delle imposte proviene da attività di Wealth Management, comprese quelle facenti capo alla divisione Banca dei Territori. Siamo convinti che in un contesto di tassi estremamente bassi, e in un mercato del risparmio gestito come quello italiano, con ampi spazi di crescita, potremo potenziare ulteriormente la nostra capacità operativa, basata su oltre 840 miliardi di attività finanziarie della clientela. La nostra Banca si conferma una delle più efficienti in Europa, con un cost/income ratio del 48,7%”, continua Messina.
“Per il terzo trimestre consecutivo lo stock dei crediti deteriorati è in calo e si posiziona ai minimi degli ultimi due anni. A fronte di questo calo, e di flussi di crediti deteriorati sui livelli più bassi dal 2007, proseguiamo nella nostra rigorosa politica di accantonamenti. Ci confermiamo l’acceleratore dell’economia italiana: nel nostro Paese abbiamo erogato 24 miliardi di finanziamenti a medio lungo termine, con una crescita del 70% rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 24% rispetto al primo semestre 2015. Nel solo settore dei mutui la crescita delle erogazioni è stata dell’80% su base annuale. Siamo stati vicini a 40.000 aziende che si sono risanate, abbiamo potuto così riportato in bonis 2 miliardi di crediti deteriorati. Ringrazio tutte le nostre persone: sono state in grado di raggiungere risultati molto impegnativi, superando gli obiettivi previsti dal Piano, in un contesto di mercato particolarmente difficile”, conclude Messina.