Come emerso nei due tavoli Metal Hub – Crisis Management per gli operatori del settore metallurgico e della relativa logistica, ospitati da Mill’s il 28 e 30 marzo nella sede di CiviBank a Cividale, si pone l’urgenza di adattare velocemente le infrastrutture portuali e ferroviarie regionali alle nuove esigenze di ricevere navi molto più grandi, utilizzate nelle rotte transoceaniche, rispetto a quelle che arrivavano dal Mar Nero e dal Mare d’Azov.
Arriverà, infatti, il 4 aprile al porto di Monfalcone la prima grande nave merci transoceanica di acciaio proveniente dal Brasile, che contribuisce a sostituire quello che non può più essere importato dall’Ucraina.
La Wadowice, con una stazza di 24 mila tonnellate, una lunghezza di 190 metri e una larghezza di 28,5 metri, trasporta un carico di circa 30 mila tonnellate di bramme destinate ai laminatoi friulani. In particolar modo quelli della zona industriale Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro che, fino al mese scorso, erano serviti dalla tratta ucraina di Mariupol, gestita in ampia misura dalle imbarcazioni della Fratelli Cosulich. Ora i laminatoi di Metinvest Trametal, Marcegaglia Plates e Tecnosider sono impegnati in una forzata diversificazione di approvvigionamento di semilavorati sui mercati internazionali, dal Brasile alla Cina, dall’India all’Indonesia.
La Wadowice non viaggia a pieno carico: potrebbe trasportare, infatti, oltre 38mila tonnellate. Con il carico ridotto riuscirà a ormeggiare sulle banchine di Portorosega, ma per andare a regime con tonnellaggi superiori occorre aumentare il pescaggio, portando i fondali a 11,5 metri. Lavori da avviare rapidamente nel porto di Monfalcone, per i quali ci sono voci ufficiose che i rilievi batimetrici sono già stati conclusi.
Più complicata la situazione per lo scalo di San Giorgio di Nogaro. Navi così grandi sicuramente non possono accedere; dovranno, quindi, necessariamente fare scalo su Monfalcone, per poi trasferire le merci sbarcate via chiatta, camion e ferrovia. Ma almeno i lavori di dragaggio per portare il pescaggio dagli attuali 5,5 metri a 7 metri dovrebbero finalmente partire nei prossimi mesi.
Alla conferenza Metal Hub del 30 marzo, a cui ha partecipato anche il sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, che ha sollecitato l’urgenza di superare l’impasse con “scelte chiare”, è emersa fiducia su questo punto.
“Spero, e mi è stato garantito, che entro l’estate o inizio autunno tutto dovrebbe essere risolto”, ha detto Augusto Cosulich, presidente dell’omonimo gruppo, impegnato nella logistica per i laminatoi dell’Aussa Corno, che in questi anni ha investito in quattro navi che hanno consentito di ridurre il traffico su strada di 30mila camion l’anno da Monfalcone a San Giorgio.
Forte l’appello anche del Gruppo Marcegaglia. Per Marco Ferrone, responsabile dello stabilimento di Marcegaglia Plates, “la soluzione è potenziare immediatamente il trasporto via chiatta e via ferrovia”.
*presidente di Art Valley