A dispetto della complessa congiuntura economica, le imprese artigiane della provincia di Udine nel primo semestre del 2023 hanno aumentato ancora il giro d’affari, anche se l’entità della crescita risulta rallentata (0,8%) rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Stabile l’occupazione mentre si conferma su livelli record la fiducia nella propria impresa che sfiora l’8 su una scala da 1 a 10. L’istantanea sullo stato di salute delle imprese artigiane in provincia di Udine è stata scattata dalla 35^ Indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato-Imprese Udine, in collaborazione con Irtef, presentata stamattina nella sede dell’associazione dal presidente Graziano Tilatti, insieme al responsabile dell’indagine, Nicola Serio. E’ il frutto delle interviste realizzate tra il 12 e il 31 luglio 2023 a 501 imprese artigiane che occupano 1.845 addetti di cui 1.077 dipendenti. Un campione pari al 3,8% delle 13.187 imprese artigiane della provincia.
“Il dato sulla fiducia nella propria impresa è la dimostrazione di come, nonostante le mille difficoltà dettate dal periodo, gli artigiani siano diventati dei campioni nella resilienza. Una capacità di reazione, quella delle nostre imprese, che è alla base dei dati positivi sul fatturato accompagnati tuttavia da alcune criticità non banali come gli aumenti dei costi delle materie prime, dell’energia, del denaro e come la difficoltà, che è oggi la nostra principale preoccupazione, di reperimento della manodopera per sostituire quella che è andata e andrà in quiescenza” ha commentato il presidente Tilatti. “La necessità più stringente che abbiamo è dare continuità alle imprese. Per farlo servono le persone, le loro capacità. Abbiamo bisogno di dare un futuro a mestieri tradizionali di cui, pur nella transizione digitale, ci sarà sempre bisogno – ha concluso Tilatti -. Chiediamoci altrimenti chi tra qualche anno si occuperà, per dirne una, della manutenzione di fabbriche, ospedali e delle nostre case». Se è vero che le imprese hanno saputo stringere i denti e trovare le risorse e la determinazione per andare avanti, «è vero anche che hanno saputo con rapidità rispondere alle esigenze del mercato», un mercato – secondo il vicepresidente vicario di Confartigianato-Imprese Fvg, Lino Calcina, intervenuto insieme al segretario generale della Federazione, Enrico Eva, che deve riconoscere il valore di queste imprese e sostenerle. «Per avere qualche tranquillità in più nel futuro dovremmo riflettere sulle nostre abitudini di consumo e concentrarci sull’acquisto dei beni prodotti in Italia che fanno crescere le nostre fabbriche, le industrie, come pure il lavoro di elettricisti e idraulici, dando dunque una risposta vera rispetto alle politiche degli aiuti che sono certo importanti ma pur sempre palliativi. Dobbiamo risvegliare l’orgoglio economico italiano”. GUARDA IL VIDEO