Tra gennaio e maggio 2014 i protesti si sono ridotti in Friuli Venezia Giulia di quasi un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato emerge dalla elaborazione fatta a livello nazionale da Unioncamere, che mette in evidenza con l’emissione di pagherò e di titolari cambiari sia in rilevante diminuzione. Fra le ipotesi che possono spiegare questo andamento da una parte, la maggior cautela da parte dei consumatori e delle imprese ad assumersi impegni economici anche a breve termine; dall’altra, la crescente difficoltà, da parte dei possibili creditori, ad accettare pagamenti ritenuti poco affidabili.
Rispetto ai crediti insoluti, nei primi cinque mesi dell’anno il numero di protesti è stato in regione pari a 2.705, in calo del 30%, per un importo pari a quasi 5 milioni di euro, praticamente dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e un valore medio di 1.838 euro, anch’esso in calo del 28 per cento.
Il dato provinciale mette in evidenza Pordenone con 754 protesti per un valore medio di 2.550 euro, Gorizia con 316 e una media di 1.842 euro, Udine con 1.021 per un valore medio pari a 1.787 euro e, infine, Trieste con 614 protesti e una media di 1.046 euro.