La Fondazione Crup ha presentato il Documento Programmatico Triennale 2014-16, elaborato per delineare missione, ruolo, obiettivi di intervento nonché gli strumenti erogativi che consentono all’ente di intervenire nei prossimi tre anni.
“Nonostante le risorse che mettiamo in gioco non siano mai sufficienti a soddisfare il gran numero di richieste – ha commentato presidente Lionello D’Agostini (nella foto) – è con passione, serietà e impegno che ci adoperiamo per trovare soluzioni sempre più consone al miglioramento del contesto sociale in cui viviamo. I risultati che otteniamo sono frutto di un grande lavoro di squadra della governance, dei dipendenti, degli advisor e di tutti i collaboratori esterni, ai quali tutti va il mio sentito e sincero ringraziamento”.
Durante la presentazione, sono state passate in rassegna le principali tematiche approfondite nel programma, partendo da una panoramica generale sulla situazione delle Fondazioni di origine bancaria e sul complesso contesto socio-economico in cui si muovono, per scendere nel particolare delineando posizione, principi e linee guida della Fondazione Crup.
Uno sguardo al rendimento del patrimonio di tutte le 88 Fondazioni bancarie aiuta a comprendere come la crisi economica internazionale avviata nel 2008 abbia provocato una decisa inversione di tendenza comportando la riduzione del patrimonio complessivo. La diminuzione di tale patrimonio, dal cui investimento le Fondazioni traggono un reddito che viene distribuito sul territorio, ha avuto ripercussioni sul volume di interventi, che è a sua volta diminuito.
Nonostante anche la Fondazione friulana abbia risentito della crisi tutt’ora in corso, nella consapevolezza del suo ruolo di risorsa a sostegno delle istituzioni per servire meglio la propria comunità, nel documento programmatico l’ente ribadisce il suo impegno nell’investire nei settori di intervento rilevanti: educazione, istruzione, formazione; arte, attività e beni culturali; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, ricerca scientifica e tecnologica.
Riesaminando le priorità settoriali, il Dpt delinea come obiettivi specifici la crescita dei giovani (in particolare negli ambiti formazione, ricerca e cultura) e l’aiuto alle così dette “fragilità sociali” (famiglia, disabilità, minori, anziani). Due direttrici ormai consolidate, una che punta a innalzare il livello di conoscenza e competenza dei giovani, l’altra a dare un aiuto concreto alle categorie in difficoltà.
Per il triennio 2014-2016 l’impegno della Fondazione si concentra in particolare sugli obiettivi strategici quali la coesione sociale (attenzione alla solidarietà, unitarietà, comunità) e il fare rete (privilegiare la co-progettazione di iniziative e la realizzazione di iniziative intersettoriali), perseguiti rispettando il principio di sussidiarietà (in affiancamento e non in sostituzione degli organismi pubblici). In questo modo viene ridefinito il ruolo dell’ente come propulsore di innovazione e soggetto catalizzatore che opera per favorire la creazione di un contesto sociale in cui i soggetti del territorio possono sviluppare tra loro relazioni significative, che portino alla nascita di progetti volti ad assecondare i bisogni della comunità.
Accanto alla rinnovata attenzione verso la crescita del tessuto sociale, economico e culturale del territorio di riferimento in cui è profondamente radicata, la Fondazione intende proseguire la collaborazione con altre Fondazioni bancarie nel conseguimento di obiettivi comuni sia attraverso relazioni dirette tra fondazioni, a livello regionale, sia attraverso il coordinamento dell’Associazione nazionale di fondazioni e casse di risparmio (Acri).
Per quanto attiene l’Acri, è stato inoltre ricordato che, in attuazione della Carta delle Fondazioni, nel corso del 2012 l’ente ha revisionato lo statuto e approvato propri regolamenti interni: governance, gestione del patrimonio, distribuzione delle risorse. La Carta si pone l’obiettivo di definire orientamenti e linee guida condivise cui le fondazioni possano ispirarsi.
Relativamente alle modalità di intervento, è stato sottolineato che la modalità erogativa dei bandi, introdotta nel 2012 per le case di riposo e implementata nel 2013 per gli istituti scolastici, proseguirà nel triennio 2014-2016 rivolgendosi anche al settore ricerca. Confermati, inoltre, i due strumenti tradizionali di intervento, quali la realizzazione di progetti propri e il finanziamento di progetti di terzi, a cui la Fondazione continua a fare ricorso.
Un capitolo importante è stato dedicato al patrimonio della Fondazione Crup, suddiviso in finanziario (comprendente la partecipazione in Intesa San Paolo, in Cassa Depositi e Prestiti e altre partecipazioni in fondi strategici, gestioni dirette ed esterne), immobiliare (composto dal complesso ex Braida-Caratti, Pividori Gori, Gori Caratti, dal palazzo ex Contarini) e artistico (che abbraccia le oltre 600 opere d’arte e l’imponente mole dell’archivio storico).