Oggi a Roma è convocato al Ministero del Lavoro il tavolo per l’esame congiunto previsto dalla normativa per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria, mentre sabato 15 marzo è fissata l’Assemblea dei soci di Latterie Friulane, con all’ordine del giorno la sua messa in liquidazione volontaria. La Fai Cisl ribadisce fin d’ora la sua contrarietà all’operazione e “non accetta nessun ricatto da parte del Cda in questo momento delicatissimo della vertenza, come di chi favorisce con le proprie azioni e i propri comportamenti tale scelta. Riteniamo – continua Claudia Sacilotto, segretaria generale Fai Cisl Fvg – che la posta in gioco sia troppo alta per pensare che ‘la volontà della messa in liquidazione volontaria’ sia solo un bluff o una forzatura del presidente Rossi e del consiglio di amministrazione”.
“Conoscendo gli attori, abbiamo sempre ritenuto che questa possibilità potesse concretizzarsi e che tutti noi, lavoratrici, lavoratori e organizzazioni sindacali, stiamo correndo rischi reali, ovvero la perdita di tutti i 185 posti di lavoro, di mesi di ammortizzatori sociali e di integrazioni al reddito, a cui Latterie sarebbe disponibile. Il lavoro fin qui compiuto, anche grazie al vice presidente della Regione, Sergio Bolzonello, ha ridisegnato i confini iniziali e può dare buoni risultati. Gli esuberi inizialmente erano 100, mentre oggi si ragiona su 89 unità a scendere, visto che è in discussione una disponibilità per una nuova linea jogurt”, continuano i sindacati. “La Cigs garantirebbe 12 mesi in più rispetto al contratto di solidarietà, non più attuabile, (cioè 12 + 12 mesi = 24 mesi se nei primi 12 la platea della forza lavoro si riduce del 30%); l’integrazione economica alla cassa integrazione straordinaria per tutti, primo caso in provincia di Udine; la disponibilità di incentivo all’esodo al momento dell’uscita”.
“Avevamo dato la nostra disponibilità, qualora fosse stato necessario, a firmare la Cigs, purché non si arrivasse a mettere in liquidazione Latterie Friulane, ma Granarolo, al di là delle scelte della dirigenza locale, ha esplicitamente richiesto un accordo condiviso di tutti, togliendo di fatto alla Fai e alla Cisl la possibilità di esercitare la propria responsabilità con un accordo separato. Quindi – continua Sacilotto – invitiamo tutti a riprendere il confronto e a essere presenti al tavolo nazionale di domani, insieme alle segreterie nazionali, per permettere un futuro al sito produttivo di Campoformido e una possibile soluzione anche per Spilimbergo. Riteniamo indispensabile che le Latterie Friulane restino aperte e, successivamente, che la specialità dei suoi prodotti trovino nella rete commerciale e nelle politiche di marketing di Granarolo la più ampia distribuzione possibile. Su questo aspetto fondamentale saremo sempre vigili”.