Dall’industria alimentare a quella chimica, dall’automotive alla sanità, sono numerose le applicazioni delle nanotecnologie che il progetto europeo Nano-region a guida CNR-IOM (Istituto Officina dei Materiali) intende rendere disponibili al mondo industriale. Finanziato con 3 milioni di euro dal programma Interreg ITA-SLO, Nano-region è tutto dedicato allo sviluppo e alla diffusione delle nanotecnologie nel territorio. “Quello che vogliamo fare è mettere in rete diversi laboratori nanotecnologici e rafforzare il loro collegamento con il tessuto produttivo della macro-regione, nell’ottica di favorirne la crescita economica”, dichiara Marco Lazzarino del CNR-IOM.
“Le nanotecnologie hanno numerosissime applicazioni nel mondo industriale”, spiega Mattia Fanetti dell’Università di Nova Gorica, partner del progetto. “In ambito clinico, per esempio, sono utili per progettare le protesi, per trasportare farmaci nel corpo umano e per migliorare le tecniche diagnostiche. Hanno un ruolo anche nell’industria alimentare e in quella del packaging, in quella tessile, dove consentono la progettazione di tessuti funzionalizzati, e in quella automobilistica, dove contribuiscono a rendere più efficaci i componenti. Possono servire per aumentare l’efficienza delle batterie e per migliorare le prestazioni dei nostri telefoni cellulari”.
Il cuore di Nano-region sta in una collaborazione tra diverse realtà scientifiche e tecnologiche dell’area: oltre a CNR-IOM in posizione di capofila, il progetto coinvolge il Technology Park Ljubljana, il CENN Nanocenter, il Primorski tehnološki park, l’agenzia regionale RRA Zeleni Kras e l’Università di Nova Gorica, che costituiscono i partner sloveni, mentre quelli italiani sono Elettra Sincrotrone Trieste, Area Science Park, l’Università di Trieste e quella di Venezia ‘Ca Foscari, che partecipa con i due dipartimenti di Scienze Molecolari e Nanosistemi e di Management.
“Queste realtà costituiscono delle vere e proprie eccellenze sul piano europeo ma capita che vengano percepite come distanti dalla rete industriale del territorio. Per questo, prima di tutto Nano-region intende attivare sul breve periodo un dialogo tra aziende e poli tecnologici”, spiega Lazzarino. “Sul lungo periodo – aggiunge Maurizio Massaro dell’Università Ca’ Foscari – il nostro obiettivo è quello di individuare con precisione i settori in cui l’apporto delle nanotecnologie può aumentare la competitività e di favorirne l’impiego. Non vogliamo semplicemente rispondere a un bisogno espresso dalle aziende, vogliamo intercettarlo”.
Nano-region richiede dunque un ampio sforzo di comunicazione, da attuare attraverso i canali convenzionali, ma anche con una serie di attività dimostrative. Nel corso dei tre anni il progetto guarderà anche ai cittadini e cercherà di raggiungere gli studenti, con fini anche divulgativi. Tra cittadinanza, mondo della scienza e realtà industriali, Nano-region costituisce un esempio di come i finanziamenti europei possano essere usati per unire risorse transnazionali con un obiettivo comune.