Ci sono timidi segnali di ripresa per il mattone. I prezzi in calo delle abitazioni e il costo del denaro ai minimi storici favoriscono l’acquisto delle case. Ma bisogna anche stare in guardia, perché quel che oggi pare un buon affare, potrebbe trasformasi domani in un salasso insostenibile. “L’aumento delle compravendite è sicuramente un dato positivo. Non deve, invece, indurre in errore il dato sull’abbassamento dei tassi di interesse e della rata media” dice Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori, commentando i dati presentati dall’Agenzia delle entrate secondo i quali le compravendite, dopo 7 anni in negativo, tornano a crescere dell’1,8%, mentre si abbassano, rispetto all’anno precedente, sia la rata media mensile, sia i tassi di interesse”.
Un peso insostenibile
“I tassi di riferimento sono al minimo, grazie agli interventi della Bce, e lo resteranno ancora nel 2015, considerando l’imminente Quantitative Easing. Ma le rate e i tassi non possono che aumentare nei prossimi anni. Chi ha contratto un mutuo a tassi variabili, non potrà che vedere crescere la rata nel corso dei prossimi 22 anni. Il rischio, quindi, è che il mutuo diventi insostenibile, considerati gli spread attualmente praticati” va avanti Dona.
Tentazione da valutare bene
“Anche se nel 2015 alcune banche hanno annunciato riduzioni dello spread, questo è decisamente troppo alto, ben superiore rispetto ai livelli pre-crisi. L’inevitabile futuro aumento dei tassi di riferimento, quindi, renderà il Taeg esageratamente elevato. Per questo mettiamo in guardia il consumatore a non farsi trarre in inganno e indurre in tentazione. La rata, in caso di mutuo a tasso variabile, è meglio che non superi il 23% del reddito familiare, così da poter sostenere anche aumenti pari al 30%”. Come dire, cogliere le buone occasioni al volo, ma tenendo bene a mente i possibili scenari futuri.