Le acciaierie saranno sempre più green, grazie alle nuove tecnologie e alla ricerca. E così sarà anche per il nuovo impianto che Metinvest e Danieli stanno progettando in Italia per produrre acciaio verde. Un investimento da 2 miliardi che, se fatto in Friuli, aumenterebbe il Pil regionale dell’8%. Ma qual è il tipo di impianto progettato? A rispondere, intervistato dal Messaggero Veneto, è il professor Carlo Mapelli, docente ordinario di Siderurgia al Politecnico di Milano. “Va ricondotto sotto la classificazione dei Mini-mill, impianti siderurgici compatti basati sulla tecnologia del forno elettrico che è integrata con un processo di laminazione per la realizzazione dei prodotti finiti – spiega il professore -. È la forma più compatta di ciclo siderurgico: quella che fornisce maggiore flessibilità produttiva, maggiori garanzie in termini di controllo dell’impatto ambientale e di emissioni di sostanze inquinanti e di gas effetto serra, si tratta dell’impianto siderurgico meno impattante, al momento, conclude Mapelli
Ma è davvero green l’acciaio che si produrrà? “La definizione green – spiega – dipende dal fatto che non viene sfruttato il carbon fossile. Ad esempio, per la produzione di spugna di ferro si utilizza il gas naturale generando due vantaggi: da un lato viene previsto l’impiego del solo gas naturale, dall’altro si esclude alla radice la produzione di sostanze pericolose per la salute come gli idrocarburi policiclici aromatici e le emissioni di CO2 vengono ridotte del 65%, conclude Mapelli.