La Regione ha i soldi in tasca, ma non paga i suoi debiti. Se un tempo questo dato infuocava gli animi delle aziende creditrici, oggi genera solo rassegnazione, tanto siamo abituati al fatto che gli enti pubblici paghino a ‘babbo morto’, anzi spesso ad ‘azienda morta’.
Il resoconto contabile dell’amministrazione regionale parla chiaro: i pagamenti nel 2014 sono stati pari al 76% della massa pagabile, ovvero quella che alla fine del lungo iter burocratico può essere effettivamente liquidata. Alcuni settori brillano per efficienza, come quello della sanità, tra i più efficienti a livello nazionale. E per fortuna, visto che da sola la spesa per ospedali, rete territoriale e farmaci rappresenta oltre un terzo di tutti i debiti in liquidazione.
Metà ferma nel cassetto
Altri, invece, sono in preoccupante ritardo. Giudizio diverso non si può esprimere, in fin dei conti, se si vede che proprio nel settore delle attività economiche, tra cui sono contabilizzati contributi e incentivi alle imprese, nel 2014 è stata pagata soltanto la metà del dovuto, il resto con molta e a volte moltissima calma.
Per tutte le spese che riguardano ‘cantieri’, ovviamente la procedura è lunga e complessa e anche al momento della conclusione dei lavori gli adempimenti finali prima della liquidazione del saldo alle imprese può portare via parecchio tempo.
“Percentuali fisiologiche”
Su queste in particolare, l’assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni commenta che il “fatto che non si raggiunge il 100% in corso d’anno si deve alla presenza di una percentuale fisiologica di iniziative che non vengono portate a termine entro l’esercizio di bilancio in cui le risorse sono stanziate: si pensi ad alcune tipologie di investimenti, i quali per complessità procedimentali varie, subiscono una dilazione nel tempo. Questo, tanto sul versante degli impegni, quanto dei relativi pagamenti”.
La Regione, comunque, non è affatto a corto di liquidità. Anzi, le sue casse a fine anno contabile registravano risorse per 1,8 miliardi di euro.