“La crescita delle assunzioni e il saldo positivo tra assunti e cessati sono un sintomo confortante di tenuta del sistema economico e produttivo. Parallelamente, però, la flessione degli assunti che si registra nel manifatturiero e nelle costruzioni è un segnale da non sottovalutare, perché potrebbe essere espressione di un’inversione di tendenza rispetto all’onda lunga di crescita che ha caratterizzato il manifatturiero nel 2022 e anche in questo inizio del 2023, nonostante le tensioni sui costi energetici e nelle catene di fornitura”. E’ il commento del segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia, Villiam Pezzetta, ai dati sulle assunzioni diffusi oggi dall’Osservatorio regionale del lavoro.
“Nel dopo-pandemia – prosegue Pezzetta – la combinazione tra ripresa e calo demografico ha determinato una progressiva crescita della domanda di lavoro rispetto all’offerta. Da qui, probabilmente, anche la progressiva crescita delle dimissioni volontarie che aveva caratterizzato il 2021 e il 2022. Crescita che in questo primo trimestre sembra segnare una prima battuta di arresto, ulteriore sintomo di rallentamento della fase espansiva dell’economia. Quanto all’andamento positivo delle assunzioni tra gli under 35, si tratta di una crescita che non sposta gli equilibri di un mercato del lavoro ancora caratterizzato da una massiccia presenza di over 55, da difficoltà di ingresso, bassi salari e da una precarietà sempre più diffusa, confermata dal progressivo incremento delle assunzioni a termine, dei contratti di lavoro parasubordinato e intermittenti, che segnano un sensibile incremento, mentre resta sostanzialmente stabile – conclude il segretario della Cgil Fvg – il numero di contratti a tempo indeterminato”.