Unindustria Pordenone e Confartigianato Pordenone hanno trasmesso oggi tramite legali, alla Regione e al Commissario ad acta incaricato della procedura di accorpamento tra la Cciaa di Pordenone e Udine, un invito-diffida a sospendere la procedura di costituzione della nuova camera di Commercio.
Una richiesta indispensabile in attesa che la Presidenza della Repubblica si pronunci sul ricorso che le due Associazioni hanno promosso pochi giorni fa su analoga materia sollevando profili di illegittimità differenti ed ulteriori rispetto a quelli già oggetto dei gravami proposti dalla Cciaa di Pordenone presso il Tar del Lazio e, in fase di ricorso, al Consiglio di Stato.
“La sospensione – è scritto nel documento – non comporterebbe peraltro alcun danno alla nuova Camera di commercio di Pordenone-Udine, non essendo previsto il rispetto di alcun termine a pena di decadenza se non quello già rispettato dal Commissario ad acta del 1° marzo 2018 essendo ancora pienamente operanti (anche in forza della prorogatio garantita dalla nuova legge) i consigli di governo della Camera di commercio di Pordenone e della Camera di commercio di Udine, a garanzia della continuità dell’attività di interesse pubblico”.
Per contro – sostengono i legali di Unindustria e Confartigianato, lo studio BM&A di Treviso – “la costituzione di un nuovo ente in violazione (denunziata e dunque nota) di norme di diritto pubblico, causando la nullità degli atti assunti, sarebbe foriera di un gravissimo danno economico e istituzionale”.
M aoggi è anche la giornata della mobilitazione popolare: dalle 18, all’ex Convento di San Francesco in piazza della Motta, Camera di Commercio di Pordenone e Associazioni di categoria, dopo aver raccolto venerdì scorso in un incontro urgente e straordinario, un sì trasversale e incondizionato dalla politica e dalle Istituzioni al percorso intrapreso per il mantenimento della propria autonomia, hanno chiamato a raccolta cittadini e imprese di tutta la Provincia. Che ha risposto presente.