Pordenone segue la strada intrapresa a Udine con la riqualificazione dell’ex fabbrica Dormisch destinata a diventare sede dell’Its per il Made in Italy. L’ex birrificio della ‘Società anonima Birra Pordenone’ sarà infatti riqualificato e trasformato in una nuova fabbrica delle idee con l’insediamento dell’Its Alto Adriatico.
Se nel capoluogo friulano la rigenerazione urbana avverrà attraverso un investimento totalmente privato, nella città sul Noncello la riconversione sarà compiuta grazie ad 8,2 milioni di euro di risorse pubbliche: 7 milioni di euro provenienti da fondi Pnrr e 1,2 milioni di euro dalle casse comunali. Saranno inoltre necessari ulteriori 4,5 milioni per le attrezzature tecniche, che saranno reperiti sempre attraverso il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
L’obiettivo è recuperare l’immobile, da tempo ridotto a un rudere. attraverso un restauro che lo reinserisca armoniosamente nell’attuale contesto cittadino. Lo stabilimento, fulgido esempio di archeologia industriale e simbolo dello sviluppo economico vissuto dalla città nel secolo scorso, sorge in una zona verde poco distante dal centro storico ed è posizionato di fronte al bellissimo parco San Valentino. Il progetto è stato curato dallo studio Opera Italian Engineering e presentato questa mattina in municipio dal responsabile di progetto Michele Tonéro e dall’information manager Denis Mior.
La gara d’appalto partirà entro il 30 giugno e, ad oggi, la consegna è prevista per l’autunno 2025. La visione è che da antico Birrificio, l’edificio si trasformi in fabbrica di idee grazie alle attività dell’Istituto Tecnico Superiore.
Il progetto
Gli spazi dell’ex Birrificio prevedono molteplici destinazioni d’uso, capaci di dialogare tra loro e di mantenerlo vivo in tutti i momenti della giornata. Vi saranno ospitate le attività della Fondazione ITS Alto Adriatico, i relativi uffici amministrativi, alcuni spazi per la didattica e verranno realizzate 5 unità abitative dedicate a studenti e docenti. È previsto anche un ampio auditorium, a disposizione della città, ed uno spazio più piccolo in cui ospitare mostre ed eventi.
Per ripristinare il collegamento tra il piazzale della Questura e l’edificio, esternamente è stato proposto un percorso circolare che ricorda quello originario. Inoltre la struttura avrà due affacci, per evitare un fronte e un retro. In definitiva è stato pensato un edificio all’avanguardia sotto ogni punto di vista, sia tecnologicamente sia per quanto riguarda il rispetto per l’ambiente. Sono stati applicati i principi di resilienza e sostenibilità: aumento delle superfici drenanti, realizzazione di un “giardino della pioggia”, consumo di energia prossima allo zero, utilizzo di pannelli fotovoltaici e sonde geotermiche, uso della domotica per una gestione responsabile dell’energia, definizione di spazi utili per sviluppare sistemi di recupero della CO2, ad altissima efficienza, mediante sistemi biologici controllati da intelligenza artificiale.